Vantaggi dei prestiti per autonomi e liberi professionisti: perché richiederli e come
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Redazione TiPresto
Pubblicato il: 06/12/2021
Tempo di lettura: 5 minuti
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Vantaggi dei prestiti per autonomi e liberi professionisti: perché richiederli e come

L’accesso a maggiore liquidità e l’acquisto di beni strumentali alla propria attività sono tra le ragioni che più di frequente spingono alla richiesta di prestiti per autonomi. Finanziamenti personali rivolti a chi dispone di un reddito dimostrabile, ma non di una busta paga o di un cedolino pensione su cui attivare una cessione del quinto.

I prestiti lavoratori autonomi sono una forma di credito al consumo che ormai da diversi anni sta vivendo un trend positivo, con un notevole incremento delle richieste sia da parte degli autonomi che di quanti sono classificati come liberi professionisti.

Nello specifico, quest’ultima categoria indica i lavoratori autonomi che svolgono attività di tipo intellettuale e senza far capo a nessuna azienda. A differenza di quanto accade ai comuni autonomi, nella maggior parte dei casi i liberi professionisti sono costretti ad iscriversi ad un albo o un ordine per poter svolgere la propria attività. Questa iscrizione comporta il rispetto di alcune regole imposte dall’albo di appartenenza.

Solitamente ogni categoria di liberi professionisti ha anche una cassa previdenziale di riferimento. Molti sono inoltre tenuti al rispetto di norme deontologiche, pena l’applicazione di sanzioni e multe.

Tra i lavoratori autonomi che fanno parte dei liberi professionisti ricordiamo:

  • avvocati;
  • architetti;
  • ingegneri;
  • commercialisti;
  • giornalisti;
  • consulenti finanziari;
  • fisioterapisti.

Sommario

Quali sono i requisiti dei prestiti liberi professionisti e lavoratori autonomi

Per molti anni l’erogazione di prestiti per autonomi e liberi professionisti si è configurata come un’operazione complessa e talvolta impraticabile. Ma negli ultimi decenni, l’approccio di banche e finanziarie è sensibilmente cambiato, consentendo l’erogazione di prestiti Partite Iva con maggiore facilità.

Oggi i tempi di concessione e i documenti necessari per un prestito per lavoratore autonomo sono comparabili, in linea generale, con quelli previsti per i finanziamenti destinati a lavoratori dipendenti e pensionati.

Nello specifico, al beneficiario è richiesta la soddisfazione di due requisiti essenziali.

  • Età maggiore di 18 anni;
  • reddito dimostrabile e sufficiente a garantire il rimborso costante delle rate di ammortamento.

Naturalmente le garanzie necessarie per la concessione del credito variano in virtù dell’entità dei prestiti per autonomi. Oltre che del profilo del richiedente: se è considerato poco affidabile in termini finanziari, sono necessarie garanzie aggiuntive al reddito. Ad esempio, la firma di un garante, che si impegna a corrispondere l’importo delle rate in caso di inadempimento da parte del debitore. 

Per prestiti a segnalati in CRIF autonomi è molto remota la possibilità di vedersi accettato un prestito. Salvo che alla base non ci siano degli immobili di proprietà o altre solide garanzie da mettere a disposizione. In questi casi particolari però, tutte le richieste devono essere attentamente valutate e sottoposte alla banca dove si ha ad esempio un conto corrente e rapporti di lunga data. Una banca o finanziaria che non conosce bene il cliente segnalato in CRIF, respingerà con  molta probabilità eventuali richieste.

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Come ottenere prestiti lavoratori autonomi con una scarsa anzianità professionale

Ma cosa succede se il professionista ha attivato la Partita Iva da poco tempo? È possibile ottenere prestiti per autonomi anche quando si è all’inizio della propria attività professionale? Sì, ma a condizione di presentare delle garanzie sufficienti a tutelare la banca nonostante l’assenza di un reddito dimostrabile.

Quando si è appena aperta la Partita Iva, infatti, non si hanno le condizioni per dimostrare la presenza di un reddito costante e sufficiente per il rimborso delle rate di ammortamento.

Senza contare che solitamente per la concessione di un prestito lavoratore autonomo o per libero professionista, gli istituti di credito possono richiedere la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente oppure di più anni. Chiaramente, questa documentazione serve per valutare la solidità creditizia del richiedente e, quando il soggetto ha appena iniziato l’attività, non è possibile fornirla.

Come risolvere il problema? La soluzione più efficace è senza dubbio quella di ricorrere ad un garante con un’elevata affidabilità creditizia. Ad esempio, un lavoratore pubblico con una buona anzianità di servizio, uno storico creditizio eccellente (quindi sono da escludere i cattivi pagatori) e nessun finanziamento in corso.

In alternativa si potrebbe ricorrere alle associazioni di categoria, come Confcommercio o Confartigianato, per ottenere supporto attraverso il consorzio di garanzia collettiva dei fidi (Confidi). Si tratta però di un’opzione che non sempre è percorribile e che, soprattutto, comporta spesso una dilatazione dei tempi per l’accesso al credito.

Questi sono alcuni dei motivi per cui prima di presentare una richiesta di prestiti per autonomi è sempre consigliabile ricorrere all’assistenza di un consulente finanziario. Uno specialista del settore capace di supportare il lavoratore autonomo nella valutazione delle offerte di finanziamento e nella selezione di quella che meglio soddisfa le sue esigenze.

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Domanda di prestito per lavoratore autonomo: i documenti da presentare

Un altro punto essenziale da affrontare quando si intende richiedere prestiti per autonomi e liberi professionisti è quello dei documenti. In sede di domanda è essenziale la presentazione di:

  • carta di identità;
  • codice fiscale;
  • l’ultima dichiarazione dei redditi o, su richiesta della banca, la documentazione reddituale degli ultimi due anni.

Qualora sia prevista la presenza di un garante, andrà fornita anche la documentazione anagrafica e reddituale del soggetto. Inoltre, l’istituto di credito può pretendere ulteriori documenti afferenti al richiedente, ad esempio:

  • certificazione di residenza;
  • stato di famiglia;
  • bollette di utenze intestate al soggetto;
  • estratto conto bancario.

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