Mutui a frontalieri: come funzionano, chi li eroga, cosa sapere
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Redazione TiPresto
Pubblicato il: 19/04/2022
Tempo di lettura: 4 minuti
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Mutui a frontalieri: come funzionano, chi li eroga, cosa sapere

Dai redditi più alti ad una società economica in maggiore fermento, sono molte le ragioni che spingono gli italiani a cercare lavoro in Svizzera. I vantaggi sono indubbiamente tanti, ma il rovescio della medaglia è che le procedure per l’accesso al credito possono rivelarsi diverse da quelle applicate per i titolari di un contratto di lavoro in Italia. In particolare per quanto riguarda i mutui frontalieri.

Sì, perché a differenza di quanto accade per i lavoratori italiani che operano sul territorio nazionale, i dipendenti di realtà svizzere devono rispettare alcune condizioni particolari. Uno scenario che però si verifica solo quando si parla di mutui riferiti ad unità immobiliari ubicate sul territorio italiano.

Se un lavoratore frontaliere sceglie di trasferirsi in Svizzera, non incontra certo difficoltà. Tuttavia questo scenario non interessa molti, perché generalmente i frontalieri scelgono questo stile di vita per sfruttare al massimo le possibilità garantite dal cambio EUR/CHF e dal maggiore potere d’acquisto che lo stipendio svizzero consente in Italia.

È facile quindi intuire perché i frontalieri tendono a voler mantenere questo status e comprare quindi casa vicino al confine, ma sempre sul territorio italiano. Una regola che vale per la maggior parte dei frontalieri, inclusi quelli che non lavorano in Svizzera (categoria composta da una quota estremamente ridotta di casi).

Sommario

Come funziona il mutuo in Italia per frontalieri

Ma cosa cambia tra un mutuo frontalieri e un comune finanziamento a garanzia ipotecaria? La principale differenza è data dal beneficiario, ossia il frontaliere. A dispetto di quanto si potrebbe immaginare, il prodotto in sé non presenta differenze rispetto a quello presentato ad un cittadino che lavora in Italia, anzi nella maggioranza dei casi è esattamente lo stesso finanziamento.

Banche e società finanziarie quindi non propongono al frontaliere un prodotto creditizio diverso, ma per via della normativa e del rischio associato all’operazione, le condizioni risultano leggermente diverse. E queste riguardano sia il rapporto rata- reddito che la somma massima finanziabile. Ad esempio, ricorrendo ad un mutuo frontalieri per la prima casa, di solito non è possibile finanziare al 100% l’acquisto dell’unità immobiliare.

Non ci sono invece differenze da un punto di vista tecnico: il contratto è redatto in italiano e segue le stesse procedure di un qualsiasi mutuo casa. Dalla documentazione informativa alla stipula dell’atto in presenza del notaio, l’iter del mutuo per frontalieri è sovrapponibile a quello di un finanziamento tradizionale.

Parlando di mutui per frontalieri facciamo esplicito riferimento alla prima casa, per due specifiche ragioni. La prima è che l’acquisto della residenza è la principale finalità per cui i contribuenti italiani sono disposti ad indebitarsi a lungo termine. La seconda dipende invece dalle banche, che non sono disposte a finanziare i frontalieri per qualsiasi finalità, ma solo per questioni legate alla prima casa.

In particolare, i mutui frontalieri sono concessi quasi esclusivamente per acquisto e ristrutturazione prima casa e surroga del mutuo casa. È estremamente raro che le banche che si rivolgono ai frontalieri concedano finanziamenti a garanzia ipotecaria per finalità di liquidità o consolidamento debiti.

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Quali banche erogano mutui per frontalieri e perché ricorrere a una consulenza

Quella di finanziare o meno i frontalieri è una scelta a totale discrezione della banca. Non vi sono infatti normative che impongono ad un istituto di concedere credito a questa categoria di clienti né albi o registri di riferimento in cui il consumatore possa verificare se un certo istituto concede o meno finanziamenti ai frontalieri.

In linea di massima, il discriminante diventa quindi quello geografico. Se una banca è particolarmente attiva su un territorio di frontiera di solito concede mutui ai frontalieri. Ma non è comunque una regola, quindi prima di presentare una domanda di finanziamento è sempre meglio verificare. 

In questo particolare scenario la figura del consulente del credito diventa ancora più importante per il cliente. Sì, perché un professionista del settore conosce le politiche adottate dalle banche e società finanziarie, di conseguenza è in grado di fornire ai consumatori un’indicazione precisa su quali istituti di credito concedono i mutui frontalieri. 

In questo modo il cliente evita di incorrere nelle spiacevoli conseguenze di un mutuo rifiutato, tra cui c’è la segnalazione per circa 30 giorni nei database SIC e CRIF. Condizione che impedisce l’accesso al credito finché il nominativo resta nelle banche dati. 

Senza contare che con il supporto di un professionista diventa più semplice valutare pro e contro delle singole offerte di mutui frontalieri. Solo in questo modo è possibile trovare il prodotto che meglio risponde alle proprie esigenze.

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