A chi si rivolge l’anticipo liquidazione dipendenti pubblici: beneficiari ed esclusi
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Redazione TiPresto
Pubblicato il: 11/05/2022
Tempo di lettura: 7 minuti
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A chi si rivolge l’anticipo liquidazione dipendenti pubblici: beneficiari ed esclusi

Accessibile sia nella formula di finanziamento agevolato (con un massimo di 45.000 euro) sia come prestito ordinario, l’anticipo TFS/TFR è un’opportunità riservata ai lavoratori a riposo del settore pubblico. Una formula di accesso al credito molto particolare, perché garantita dal diritto alla liquidazione e regolata da specifiche norme. Ma chi sono gli effettivi beneficiari dell’anticipo liquidazione dipendenti pubblici?

Per rispondere a questa domanda è necessario anzitutto chiarire chi sono i dipendenti pubblici, perchè spesso vengono confusi con i dipendenti statali. E sebbene entrambi lavorino per lo Stato italiano, svolgono attività molto diverse.

In particolare, sono definiti dipendenti pubblici i lavoratori assunti presso gli enti pubblici: soggetti giuridici impegnati a favorire il benessere economico e sociale dello Stato, quali Regioni, Provincie, Comuni e Aree Metropolitane.

Rientrano quindi nella categoria dei dipendenti pubblici tutti i soggetti assunti presso i suddetti enti, come anche quelli che lavorano per altre amministrazioni pubbliche. Ad esempio:

  • Comunità montane, isolane o d'arcipelago;
  • Aziende sanitarie locali;
  • Ospedali;
  • Policlinici universitari;
  • Enti di ricerca;
  • Camere di commercio.

Fa parte dei dipendenti pubblici anche il personale di Polizia Municipale e Locale. Mentre quanti lavorano presso Ministeri, scuole e Forze dell’Ordine sono classificati come dipendenti statali e sono quindi soggetti a regole per l’anticipo TFS/TFR leggermente diverse. Specie per quanto riguarda le esclusioni dalla platea dei beneficiari dell’acconto liquidazione dipendenti pubblici.

Sommario

Chi può ottenere l’anticipo TFS dipendenti pubblici

Una volta definito quali lavoratori rientrano nella categoria dei dipendenti pubblici, passiamo all’individuazione dei beneficiari dell’anticipo sul TFS o TFR. A tal proposito l’Accordo Quadro sottoscritto da ABI, Inps e i Ministeri competenti riconosce la possibilità di ottenere credito a tasso agevolato agli ex dipendenti pubblici che hanno accesso a:

  • Quota 100;
  • Pensione anticipata;
  • Pensione di vecchiaia.

Le leggi e i regolamenti che regolano l’anticipo liquidazione dipendenti pubblici fanno riferimento, sempre per l’individuazione dei beneficiari, ai lavoratori che maturano i requisiti per la pensione secondo due specifici riferimenti normativi. In particolare, l’Accordo Quadro e la circolare Inps anticipo TFS dipendenti pubblici indicano il decreto-legge n. 4/2019 (che introduce la Quota 100) e il decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011.

Non sono quindi tra i beneficiari dell’anticipo TFS dipendenti pubblici:

  • quanti cessano dal servizio senza diritto alla pensione;
  • i dipendenti pubblici che accedono alla pensione sulla base di requisiti previsti da normative diverse da quelle indicate nelle righe precedenti.

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TFS e TFR dipendenti pubblici anticipo con cessione ordinaria

Va comunque ricordato che l’Accordo Quadro riguarda i soli finanziamenti di anticipo buonuscita dipendenti pubblici a tasso agevolato. Di conseguenza, quanti non rientrano in questa platea di beneficiari ma hanno comunque lo status di dipendenti pubblici, possono richiedere l’anticipo TFS/TFR a tasso di mercato rivolgendosi sia agli istituti che hanno aderito all'accordo e sia agli istituti che non hanno aderito.

Come ribadito anche dalla circolare Inps anticipo TFS dipendenti pubblici n. 130 del 17 novembre 2020, tutti i dipendenti del settore pubblico mantengono il diritto di cedere il proprio TFS/TFR, in misura parziale o totale, a qualsiasi banca. A stabilirlo è il decreto del Presidente della Repubblica n. 180 del 5 gennaio 1950.

L’anticipo liquidazione dipendenti pubblici rappresenta quindi una strada percorribile per ogni lavoratore che cessa il lavoro con diritto alla pensione. Un’opzione da non sottovalutare, perché oltre a non avere le limitazioni in termini di beneficiari che presenta l’anticipo TFS/TFR in convenzione, consente anche l’erogazione dell’indennità oltre 45.000 euro

Sì, perché ricorrendo all’anticipo a tasso agevolato il dipendente pubblico a riposo ha la certezza di accorciare i tempi di liquidazione dell’indennità, ma non di ottenerla in misura totale. Il regolamento per l’erogazione impone infatti il suddetto limite. Importo massimo che non sono tenute a rispettare né le banche non aderenti all’Accordo né le banche che lo hanno sottoscritto quando operano al di fuori dei parametri della convenzione.

In questo modo si ottiene semplicemente il 100% del TFS/TFR, seppur affrontando un interesse maggiore rispetto a quello previsto per l’anticipo in convenzione. Solitamente però, proprio come per i finanziamenti in convenzione, non sono previste ulteriori spese, ad eccezione di quelle per l’estinzione anticipata.

Come trovare l’offerta di anticipo liquidazione dipendenti pubblici più conveniente? La valutazione va condotta con il supporto di un consulente del credito. Tenendo conto sia delle proposte di anticipo con cessione ordinaria sul mercato, sia dei vantaggi del finanziamento a tasso agevolato.

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TFR dipendenti pubblici: come funziona e a chi spetta

Dopo aver chiarito a chi si rivolge l’anticipo liquidazione dipendenti pubblici e come questo venga declinato in due versioni, resta un nodo da sciogliere: quando spetta il TFS e quando il TFR?

La liquidazione per dipendenti pubblici si declina in due forme diverse in base alla data di assunzione del soggetto e al tipo di contratto. In particolare, hanno diritto al TFR dipendenti pubblici quanti rientrano nelle seguenti categorie.

  • Dipendenti pubblici con contratto di lavoro a tempo determinato attivo al 30 maggio 2000 o successivo a quella data.
  • Dipendenti pubblici con contratto di lavoro a tempo indeterminato assunti dopo il 31 dicembre 2000, fatta eccezione del personale non contrattualizzato che resta infatti in regime di TFS anche se assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato da gennaio 2001.

Quanto all’entità della liquidazione dipendenti pubblici, il TFR dipendenti pubblici viene corrisposto e calcolato sulla base di un accantonamento di una quota pari al 6,91% della retribuzione annua e delle relative rivalutazioni annuali. L’accantonamento avviene sia per ogni anno di servizio che per le frazioni di anno utili ai fini della maturazione dell’indennità.

Per le frazioni di anno, la quota è ridotta in misura proporzionale e viene calcolato come mese intero ogni periodo maggiore o uguale a 15 giorni. L’accantonamento è incrementato, su base composita, ogni 31 dicembre grazie ad un tasso composto da una quota fissa dell’1,5% e maggiorato dal 75% dell’aumento dell’indice ISTAT.

Vige comunque il limite dei 240.000 euro come soglia massima per la retribuzione annua lorda utile alla maturazione dell’indennità e adottata come base di calcolo.

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Liquidazione dipendenti pubblici TFS: regole per il calcolo e la concessione

La liquidazione dipendenti pubblici assume la forma del TFS per i lavoratori di Ministeri e Amministrazioni Pubbliche che rientrano in queste casistiche.

  • Dipendenti pubblici iscritti alle casse previdenziali Inps ex ENPAS ed ex INADEL, assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000.
  • Dipendenti pubblici ancora in regime di diritto pubblico di cui all’art 3 del decreto legislativo 165/2001.

A differenza di quanto accade per il TFR dipendenti pubblici, la liquidazione dipendenti pubblici erogata in forma di TFS è composta da diverse indennità. In particolare, le due componenti fondamentali del Trattamento Fine Servizio sono:

  • Indennità di Buonuscita;
  • Indennità Premio di Servizio.

L’Indennità di Buonuscita si calcola partendo da un dodicesimo del’80 della retribuzione contributiva lorda annua utile ai fini della maturazione dell’indennità, inclusa la tredicesima mensilità. Questa somma viene moltiplicata per il numero di anni utili, considerando sia quelli di servizio effettivo che quelli riscattati e convenzionali.

L’Indennità Premio di Servizio invece è calcolata secondo un metodo che ha come base un quindicesimo dell’80% della retribuzione annua lorda utile alla maturazione dell’indennità percepita nell’ultimo anno. Ai fini del calcolo si considera anche la tredicesima mensilità. Una volta calcolata la somma, questa viene moltiplicata per il numero di anni utili all’indennità, computando sia quelli di servizio effettivo che quelli riscattati. Hanno diritto a questa indennità solo i dipendenti pubblici assunti presso Regioni, enti locali, enti della sanità e assimilabili.

Indipendentemente dal tipo di liquidazione spettante (se TFS o TFR dipendenti pubblici), l’anticipo liquidazione dipendenti pubblici è garanzia di una notevole contrazione dei tempi di erogazione. La normativa vigente prevede infatti la liquidazione di tali somme nell’arco di più anni, a partire dalla data di maturazione del diritto. Per avere un quadro più preciso però resta fondamentale il supporto di un consulente del credito specializzato.

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