Come funziona l’anticipo TFS statali cattivi pagatori e chi lo concede
Il versamento del TFR al termine dell’attività lavorativa è un processo scontato per i lavoratori del settore privato, ma le cose stanno diversamente per chi opera nel mondo pubblico. I dipendenti di Ministeri e Pubbliche Amministrazioni si trovano infatti a dover attendere anni per ottenere le prime tranche di Trattamento di Fine Servizio, e per chi ha necessità di liquidità in tempi brevi, c’è l’alternativa del prestito di anticipo TFS statali.
Quest’ultima soluzione, estremamente apprezzata per la possibilità di ottenere anche il 100% dell’indennità, presenta però delle limitazioni importanti. Oltre a dover scegliere tra ottenere l’intera indennità o vedersi applicare un tasso agevolato, il lavoratore pubblico che accede alla pensione rischia di vedersi rigettata la domanda se è stato segnalato come cattivo pagatore per un passato finanziamento.
È il caso di quanti hanno avuto difficoltà a rimborsare regolarmente le rate di ammortamento di prestiti e mutui. Questi soggetti infatti vengono registrati come persone inaffidabili all’interno dei database delle centrali per il rischio creditizio CRIF e SIC. E il nominativo resta in memoria per molto tempo anche dopo che si è regolarizzata la propria posizione debitoria. Il termine massimo per la conservazione dei dati nei database (regolarmente consultati da banche e società finanziarie) è fissato a 36 mesi.
Come funziona l’anticipazione TFS statali cattivi pagatori e quando viene concessa
La prima cosa da chiarire quando si parla di anticipo TFS statali per cattivi pagatori è che esistono due tipologie di anticipazione:
- anticipo dell’indennità a tasso di interesse ordinario, senza limiti di importo;
- anticipo TFS statali fino a 45 mila euro a tasso di interesse agevolato.
L’anticipo TFS dipendenti pubblici a tasso di interesse agevolato è garantito dallo Stato tramite un apposito fondo. La normativa che regola la concessione della garanzia impone al beneficiario l’assenza di segnalazioni negative in termini creditizi. Di conseguenza, l’anticipazione con tasso di interesse agevolato resta inaccessibile a chi ha avuto problemi con i passati prestiti e risulta segnalato nelle centrali di rischio finanziario.
Quanti si riconoscono in questo profilo e desiderano ottenere l’anticipo TFS statali hanno quindi una sola opzione: il prestito di anticipazione con tasso di interesse ordinario. Si tratta di una soluzione che inevitabilmente prevede un TAN maggiore rispetto a quello che si otterrebbe con il prestito agevolato, ma non per questo necessariamente svantaggiosa. Anzi, presenta diversi vantaggi.
L’anticipo TFS a tasso ordinario permette di ottenere l’intera indennità maturata. Non ci sono quindi ulteriori termini da attendere per l’erogazione di un’eventuale seconda tranche del Trattamento di Fine Servizio. Quanto al tasso applicato, varia da banca a banca e, analizzando con attenzione il mercato, si possono trovare offerte estremamente vantaggiose. Vale la pena quindi consultare un consulente del credito per individuare insieme l’offerta di prestito più adatta alle proprie esigenze.
Se però il pensionato segnalato non intende rinunciare al tasso agevolato, la scelta migliore è presentare una visura ai sistemi di informazioni creditizie competenti per le segnalazioni come cattivo pagatore. In questo modo sarà possibile conoscere i dettagli della segnalazione e valutare con il consulente se attenderne la scadenza per presentare la domanda di anticipo con garanzia statale.