Prestito per anticipo TFR tempi di erogazione e quando richiederlo
Vantaggioso per i lavoratori pubblici e statali che mirano ad ottenere la liquidazione del più breve tempo possibile, l’anticipo TFS/TFR è il finanziamento che consente di cedere il diritto all’indennità in cambio dell’erogazione immediata della somma spettante. Si può chiedere una parte del TFR/TFS o il versamento dell’intero importo, ma in ogni caso incidono sull’anticipo TFR tempi di erogazione e di richiesta.
Sì, perché la domanda non può essere presentata in qualsiasi momento, né da chiunque. Stando a quanto stabilito dalla normativa, hanno accesso all’anticipo TFS/TFR gli ex dipendenti statali e pubblici che accedono al pensionamento disponendo dei requisiti stabiliti dal decreto-legge n. 4/2019 o dal decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011. Vale a dire i titolari di:
- Quota 100;
- Pensione anticipata;
- Pensione di vecchiaia.
Va inoltre specificato che esistono varie tipologie di finanziamento per anticipo, che può essere erogato:
- in convenzione solo dalle banche che hanno aderito all’Accordo Quadro (di cui all’articolo 23, comma 2 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4),
- oppure erogato non in convenzione da tutte le banche che non applicano le condizioni agevolate stabilite dall’Accordo
- ed anche da quelle che pur avendo aderito alla convenzione possono operare a tassi di mercato per importi superiori ai 45.000 euro o quando non vi siano i requisiti per procedere a tasso agevolato.
A seconda della scelta, variano le condizioni di rimborso e i tempi di erogazione.
Sì, perché oltre a prevedere tassi di interesse e limiti di importo differenti, le vari tipologie di finanziamento seguono procedure completamente differenti. Di conseguenza, chi ha fretta di ottenere la somma spettante a titolo di TFS/TFR dovrebbe valutare anche questo aspetto prima di scegliere quale finanziamento sottoscrivere.
Cosa incide sui tempi di erogazione anticipo TFR e quando è possibile richiederlo
Prestito per anticipo TFS quando si può chiedere? A differenza di quanto accade con l’anticipo TFR dipendenti privati, l’anticipo TFS/TFR per i dipendenti pubblici è possibile solo con l’accesso alla pensione. È comunque possibile procedere con le fasi preliminari in anticipo, in modo da accorciare i tempi tecnici della richiesta, che nel caso dei prestiti in convenzione tendono ad essere piuttosto lunghi.
La presentazione della domanda di finanziamento può avvenire non appena c’è l’accesso alla pensione. Ai fini della valutazione della fattibilità la banca richiede una serie di documenti, variabili a seconda del tipo di finanziamento e che hanno un’incidenza diretta in termini di anticipo TFR tempi di erogazione.
C’è però un’attestazione che resta sempre necessaria: la certificazione di quantificazione del TFS/TFR. Questa viene prodotta dall’ente erogatore della liquidazione, che nella maggior parte dei casi è l’Inps. Altrimenti a fare da erogatore è l’amministrazione di appartenenza dell’ex lavoratore pubblico.
Per la trasmissione della certificazione del diritto al trattamento l’Inps ha a disposizione 90 giorni a partire dalla data di ricezione della richiesta. Ecco perché è consigliabile muoversi il prima possibile, in modo da ridurre al minimo le pratiche che influenzano anticipo TFR tempi di erogazione e ottenere la liquidazione in un termine relativamente breve.
È comunque possibile inoltrare una richiesta di finanziamento alla banca anche se non si è ancora in possesso del documento, svolgendo intanto le procedure relative alla documentazione anagrafica del richiedente. Resta però essenziale presentare la certificazione di quantificazione. Altrimenti la richiesta di finanziamento non può avere seguito.
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Trova un ConsulenteQuali sono i tempi di erogazione per anticipo TFR/TFS a tasso agevolato e non
Passiamo quindi ai tempi di erogazione per anticipo TFR/TFS. Naturalmente anche questi variano a seconda che si tratti di un finanziamento in convenzione o erogato in regime di non convenzione.
In particolare, per l’anticipo TFR tempi di erogazione sono vincolati alle procedure di richiesta e comunicazione tra i vari enti coinvolti. Prevedendo la cessione dell’indennità maturata, infatti, questo particolare finanziamento ha procedure diverse dai tradizionali prestiti.
Il risultato è che anche una volta ottenuta la certificazione da parte dell’ente erogatore, il soggetto che desidera beneficiare dei vantaggi dell’Accordo Quadro deve attendere altri due step dell’iter di richiesta prima di vedersi erogare il denaro. Avendo in mano tutti i documenti, infatti, l’ex lavoratore pubblico o statale deve provvedere a inoltrare la domanda alla banca di interesse, utilizzando l’apposito modulo. E poi attendere che l’ente bancario accetti la proposta e comunichi questa sua volontà all’ente erogatore dell’indennità.
A questo punto l’ente erogatore ha 30 giorni per effettuare le verifiche di routine e, in caso di esito positivo, trasmettere alla banca la presa d’atto positiva. Solo in presenza di quest’ultimo documento il contratto si considera perfezionato e la somma finanziata può essere versata sul conto corrente del beneficiario. L’ erogazione avviene nell’arco di 15 giorni da quando il contratto diventa efficace.
Quanto invece all’anticipo TFR tempi di erogazione per i finanziamenti non in convenzione, la procedura segue le logiche di un normale finanziamento. Una volta ricevuta la domanda corredata di tutta la documentazione (inclusa la certificazione dell’Inps) la banca valuta la situazione del richiedente ed effettua eventuali verifiche relative alla fattibilità del prestito.
Generalmente i tempi sono più brevi di quelli per l’anticipo a tasso agevolato, ma per accorciarli ulteriormente è consigliabile ricorrere al supporto di un consulente del credito, in grado di reperire velocemente tutta la documentazione necessaria.
Anticipo liquidazione dipendenti pubblici: perché non è ammesso prima della pensione
Quando si parla di anticipo TFR tempi di erogazione è sempre importante ricordare che per i dipendenti pubblici la domanda non può essere inviata in attività. La normativa di riferimento per la liquidazione anticipata TFR TFS stabilisce infatti che il capitale venga concesso solo una volta raggiunta la pensione.
La ragione è semplice: a differenza di quanto accade nel settore privato, la liquidazione non viene effettivamente accantonata dall’ente pubblico datore di lavoro. Quindi, non è possibile ottenere una quota del TFS o TFR prima di aver accesso alla pensione. È importante perciò non fare parallelismi con procedure e tempi erogazione anticipo TFR per dipendenti privati. Soggetti che a fronte di specifiche necessità possono ottenere una parte significativa della liquidazione spettante durante l’attività di lavoro. Anche se la pensione non è prossima.
I dipendenti pubblici, a prescindere che siano in regime di TFS o TFR, maturano il diritto all’anticipo liquidazione solo quando sono in pensione. È la legge italiana quindi ad impedire l’erogazione dell’indennità prima di questo momento. Senza contare che, per via dei meccanismi che regolano il versamento delle indennità per i dipendenti pubblici, finché non si raggiunge l’età pensionabile è impossibile fare una simulazione del trattamento attendibile al 100%.
Sì, perché le informazioni necessarie al calcolo (e di conseguenza alla stima di anticipo TFR tempi di pagamento e procedure) sono fornite dall’ente pubblico datore di lavoro. E nonostante vengano periodicamente aggiornati, i dati completi sono disponibili solo quando il dipendente accede alla pensione. È in quel momento che vengono conteggiati esattamente tutti i periodi utili alla maturazione dell’indennità spettante a titolo di TFS o TFS.
Ecco perché la domanda di liquidazione anticipata TFR TFS andrebbe sempre presentata con il supporto di un consulente del credito specializzato nell’anticipo TFS.