Differenze tra delegazione di pagamento e cessione del quinto
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Redazione TiPresto
Pubblicato il: 06/12/2021
Tempo di lettura: 6 minuti
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Differenze tra delegazione di pagamento e cessione del quinto

Bisogno di nuova liquidità ma c’è già una cessione del quinto in corso? Nessun problema, la soluzione è il prestito con delega di pagamento. Una forma di finanziamento che consente di cedere un ulteriore quinto dello stipendio, superando i limiti imposti dalla struttura della cessione del quinto. Ma come ottenerlo e quali sono le differenze tra delegazione di pagamento e cessione del quinto?

Delega di pagamento e cessione del quinto sono due forme di finanziamento molto simili tra loro. Condividono infatti meccanismo di rimborso, tasso di interesse fisso, regole e procedure operative. Tuttavia, mentre la cessione del quinto costituisce un diritto per il lavoratore, la delega di pagamento prevede una concessione da parte del datore di lavoro.

Vale a dire che con i prestiti delega il datore di lavoro ha la possibilità di rifiutare il ruolo di garante del rimborso delle rate. Mentre con i finanziamenti su cessione del quinto opera in quanto tramite per la soddisfazione del diritto del lavoratore. Ed è quindi obbligato alla detrazione della rata dalla busta paga del lavoratore, nonché al versamento della somma alla banca erogatrice del credito.

Sommario

Cessione del quinto e delegazione di pagamento differenze normative

La cessione del quinto è una specifica forma di prestito, regolamentata dal D.P.R. 5 gennaio 1950 n. 180. Per le delegazioni di pagamento invece il riferimento normativo è l'articolo 1269 del Codice Civile. Questa particolare forma di prestito consente di sostituire il debitore effettivo del finanziamento con un soggetto terzo. Il beneficiario del prestito delega quindi al terzo i pagamenti, in modo che sia quest’ultimo ad occuparsi delle operazioni relative all’estinzione del prestito. 

Come per la cessione del quinto, infatti, l’azienda presso cui è assunto il beneficiario provvede alla decurtazione della rata di ammortamento dallo stipendio. Versando quanto dovuto alla banca o società finanziaria che concede il credito. In questo modo è possibile raddoppiare la quota di stipendio ceduta, ai fini di ottenere maggiore liquidità con cui affrontare imprevisti o realizzare progetti.

In ogni caso, per scongiurare un eccessivo indebitamento nei cittadini, la normativa consente di cedere al massimo il 40% del reddito percepito. Ferma restando la possibilità di accedere ai prestiti con delegazione di pagamento e cessione del quinto dello stipendio solo per chi è in possesso di una busta paga e di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

In particolare, mentre il meccanismo della cessione del quinto è accessibile anche ai pensionati Inps e di altre casse previdenziali, il prestito con delegazione di pagamento non riguarda questa categoria di contribuenti. Si rivolge infatti ai soli lavoratori dipendenti, con la totale esclusione dei titolari di trattamenti previdenziali. Aspetto che rappresenta una delle principali differenze tra delegazione di pagamento e cessione del quinto.

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Come funziona la delega di pagamento cessione del quinto

Come funziona la delega di pagamento? Le dinamiche sono le stesse della cessione del quinto: tasso fisso, rata costante e nessun bisogno di specificare la finalità per cui si richiede il capitale. Inoltre, la rata di ammortamento, sommata a quella della cessione in corso, non può eccedere i due quinti dello stipendio al netto delle tasse. Ecco perché il prestito con delega di pagamento viene definito doppio quinto.

La somma erogabile viene calcolata in base alla busta paga percepita dal richiedente, con importi che possono superare i 30.000 euro. Liquidità che chiaramente si aggiunge a quanto erogato in precedenza con la cessione del quinto. A determinare il massimo erogabile è anche il TFR accantonato, che rappresenta una particolare forma di garanzia, nell’ipotesi in cui il dipendente perda il lavoro, avendo ancora in corso il piano di rimborso. 

Le rate hanno cadenza mensile e l’ammortamento non può estendersi oltre 10 anni. Inoltre, proprio come per la cessione del quinto dello stipendio, ai fini dell’accesso al credito è sufficiente la presenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Non sono richieste ulteriori garanzie, come diritti di pegno o di ipoteca, né la firma di un coobbligato. Merito del ruolo del datore di lavoro, che in questo caso ha il compito di garantire il rimborso delle rate di ammortamento.

Analogamente a quanto accade con la cessione quinto, è però richiesta la sottoscrizione di una polizza sul rischio vita e rischio impiego. Si tratta di coperture che devono avere come beneficiario la banca o società creditizia che eroga il finanziamento, in modo da fornire massima tutela per il rimborso del credito. Non solo: la presenza di queste polizze è inevitabile per la coesistenza cessione del quinto e delegazione di pagamento.

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Chi può ottenere la cessione con delega e perché richiederla

Un altro aspetto che accomuna delegazione di pagamento e cessione del quinto riguarda la platea dei beneficiari. Anche se i prestiti su cessione del quinto sono rivolti a lavoratori e pensionati, mentre quelli su delega ai soli dipendenti, siano essi afferenti al settore pubblico o a quello privato. In entrambi i casi il credito è accessibile ai cattivi pagatori.

Per via del meccanismo di rimborso della rata, infatti, la storia creditizia del richiedente passa in secondo piano. Di conseguenza, banche e società finanziarie sono disposte ad accordare finanziamenti cessione del quinto e delegazione di pagamento anche a quanti hanno avuto problemi nel rimborso dei passati finanziamenti. Inclusi i soggetti pignorati e protestati.

In ogni caso, la delega di pagamento viene concessa solo a chi ha già in corso una cessione del quinto o ne ha fatto richiesta. Quest’ultimo scenario si verifica quando la somma di cui il richiedente ha bisogno è troppo alta per essere erogata con la sola cessione del quinto. Diventa quindi necessario impegnare due quinti dello stipendio. Questa è una delle ragioni che spingono molti lavoratori a richiedere un prestito con delega di pagamento.

Ci sono poi i vantaggi legati alla possibilità di rinnovare il finanziamento per ottenere un’ulteriore iniezione di liquidità e di estinguerlo anticipatamente, in caso di un incremento delle entrate. Senza contare la praticità di rate mensili di importo costante decurtate direttamente dalla busta paga, che consentono di pianificare con esattezza i bilanci familiari senza il bisogno di ricordare le varie scadenze.

Quanto ai tempi di concessione, delegazione di pagamento e cessione del quinto sono erogate velocemente, in alcuni casi possono bastare 15 giorni lavorativi. Anche i documenti da presentare sono piuttosto contenuti: oltre a codice fiscale e documento di identità è sufficiente la documentazione attestante il reddito.

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