Mutui e compravendita casa: le novità del mercato immobiliare e gli effetti sui finanziamenti
Il mercato immobiliare riprende quota nel secondo trimestre del 2022, con effetti positivi nel settore mutui. A dirlo sono i dati elaborati dall’Agenzia delle Entrate, che ha registrato 219.000 operazioni di compravendita casa in più, con un aumento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
A fare da volano alla ripresa del mercato immobiliare, che si concentra principalmente nei centri di dimensioni medio-grandi, sono le agevolazioni per la compravendita immobiliare di unità classificate come prima casa. In particolare, circa il 70% degli acquisti è stato effettuato ricorrendo alle agevolazioni prima casa.
Quanto ai finanziamenti compra vendita immobiliare, oltre il 50% delle suddette operazioni di compravendita immobili è il risultato di sottoscrizioni di mutuo prima casa. Merito anche dei tassi di interesse che, nel secondo trimestre 2022, erano ancora a livelli piuttosto convenienti.
Del resto i rialzi determinati dalle politiche della BCE si sono concentrati nella seconda metà dell’anno, rendendo poco vantaggiose le offerte da settembre 2022. È ragionevole quindi credere che la richiesta di mutui casa sarà più bassa nel terzo e quarto trimestre del 2022, per via della minore convenienza assicurata da banche e società finanziarie.
Ma a rendere le prospettive per il futuro poco allettanti sono anche l’incremento dell’inflazione e la crescita dei prezzi di beni e servizi, dovuta principalmente al caro energia. Questo non significa che sia impossibile trovare un mutuo casa a condizioni interessanti. La selezione però risulta particolarmente delicata ed andrebbe quindi condotta con il supporto di un esperto del credito.
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Trova un ConsulenteRichieste di mutuo per compravendita immobiliare: i trend previsti per i prossimi mesi
La maggior parte delle operazioni di compravendita casa riguarda abitazioni già esistenti, mentre solo il 10,4% del totale coinvolge nuove costruzioni. Quanto alla distribuzione geografica, gli acquisti si concentrano principalmente nei centri di grandi dimensioni. Questi da soli rappresentano oltre il 10% dell’incremento degli acquisti, con + 6.500 immobili residenziali oggetto di transazione. I centri minori invece attirano il 7,7% di acquirenti in più rispetto al passato.
Sembra però che il trend dell’acquisto sia destinato a fermarsi, almeno per un periodo, lasciando il passo a quello degli affitti. Sempre più contribuenti si dichiarano determinati ad evitare l’acquisto di una casa, per via della necessità di attivare un mutuo. Sono poche infatti le fasce di popolazione capaci di acquistare un’unità immobiliare senza ricorrere ad un mutuo. E in questo senso le nuove politiche monetarie della BCE hanno un peso non indifferente.
A confermare questa tendenza è una recente analisi pubblicata da CENTURY 21 Italia, azienda che rappresenta un punto di riferimento nel settore del real estate. Stando ai dati presentati nell’ambito dell’International Master Meeting di Roma, l’interesse degli italiani verso la compravendita prima casa sarebbe in netta controtendenza rispetto ai dati positivi presentati dall’Agenzia delle Entrate e, più in generale, rispetto a quanto registrato nel primo semestre 2022.
L’incongruenza tra le due fonti si spiega facilmente: i dati analizzati dall’Agenzia delle Entrate fanno riferimento a rogiti effettuati nel primo trimestre del 2022, ma sono utilizzati per valutare il secondo trimestre dell’anno.
Quanto alle ragioni che spingono gli italiani ad evitare la compravendita immobile, sono da ricercare nella convergenza di inflazione alle stelle, caro energia e il marcato aumento dei tassi (cresciuti in poche settimane anche del 2%). Quest’ultimo fattore in particolare sembra destinato a perdurare, dato che la BCE ha già annunciato un nuovo aumento dei tassi.