Aumentano ancora i prestiti a privati e imprese in Italia: a febbraio +0,8%
Ancora positivo il trend di richieste dei prestiti a privati personali e finalizzati da parte dei contribuenti italiani, che a febbraio 2023 hanno presentato richieste maggiori rispetto al febbraio dell’anno precedente. A confermarlo sono i dati pubblicati nei giorni scorsi dall’ABI, che con il suo ultimo bollettino periodico indica una crescita dei prestiti a imprese e famiglie dello 0,8%.
Il dato positivo racconta lo stato attuale del sistema economico italiano. Se un anno fa i prestiti erano minori, le prospettive economiche erano senza dubbio migliori. Attualmente, tra aumento dei tassi di interesse da parte della BCE e le prospettive di una recessione a breve termine, la crescita della richiesta di prestiti è da considerare come un segnale positivo. Anche in virtù di un aumento del costo del denaro (e della vita) che non sembra scoraggiare gli italiani.
Tuttavia, il dato pubblicato dall’ABI assume un altro senso se letto confrontando l’andamento di febbraio 2023 con quello dei mesi precedenti. Infatti a gennaio 2023 il miglioramento rispetto all’anno precedente era stato dell’1,5%. E allo stesso modo, a dicembre 2022 si è registrato un incremento dell’1,6% rispetto al dicembre dell’anno precedente.
Di conseguenza, se da un lato è vero che una crescita dei prestiti a privati a febbraio 2023 va considerata come un evento positivo, dall’altro indica una riduzione progressiva dell’accesso al credito. Se l’andamento continuerà ad essere questo, è probabile che nei mesi di marzo e aprile la richiesta si stabilizzerà. Anche se non è da escludere che i prossimi mesi siano segnati da un trend negativo, nel confronto con i corrispondenti del 2022.
Ancora però non è detta l’ultima parola, perché lo scenario macroeconomico attuale sembra essere meno incerto di quello che ci ha accompagnato nei mesi passati.
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Trova un ConsulenteTassi febbraio 2023: ecco quanto costano i prestiti bancari a privati e imprese
Il bollettino mensile pubblicato dall’ABI fornisce indicazioni chiare anche in merito alle condizioni di emissione dei prestiti a privati e aziende. Nel secondo mese del 2023 il tasso medio applicato ai finanziamenti è stato pari al 3,66%.
Un dato in crescita rispetto ai mesi passati, ma senza dubbio accettabile se paragonato a quelli che sono stati i massimi del settore credito toccati prima della crisi del 2007. All’epoca il tasso di interesse medio dei prestiti era del 6,18%.
Naturalmente questa è solo un’indicazione generale e non è consigliabile utilizzarla come riferimento quando ci si accinge a richiedere prestiti a dipendenti privati o pensionati. Il tasso di interesse applicato dalla banca varia anche in funzione del profilo di rischio associato al richiedente. Vale a dire che un soggetto con un passato creditizio non immacolato si vedrà applicare condizioni più onerose rispetto ad uno con profilo impeccabile. Anche la solidità delle garanzie è determinante, come del resto la presenza di una posizione lavorativa stabile o di un reddito vitalizio.
Tutti questi fattori vengono valutati e messi in relazione dalla banca prima di presentare il preventivo. Ed è necessario valutarli con attenzione per avere una stima attendibile delle condizioni del finanziamento che si può ottenere. Valutazione che andrebbe sempre fatta con il supporto di un professionista del credito.