rimborso prestiti
Pubblicato il: 17 marzo, 2023
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Caro bollette e rimborso prestiti: cosa succederà ai finanziamenti in corso

La crisi energetica e gli strascichi delle difficoltà economiche generate dal periodo pandemico rendono la gestione delle finanze personali sempre più complessa, soprattutto per chi ha in corso finanziamenti. Ecco perché molte famiglie italiane incontrano problemi nel rimborso prestiti e mutui.

Il rischio che i consumatori non siano più in grado di far fronte al pagamento delle rate periodiche è reale e ha portato all’attivazione di misure di emergenza da parte delle banche. Sì, perché a dispetto di quanto si potrebbe immaginare, per una banca o società finanziaria dover ricorrere alle procedure di recupero del credito (sia pure con il pignoramento dei beni di proprietà) è una grande incombenza.

E di certo la prospettiva di non vedersi restituire, da più clienti e contemporaneamente, i finanziamenti concessi mette in allarme enti di credito di piccole e grandi dimensioni. Per evitarla, alcune società hanno scelto di andare incontro alle necessità dei clienti con opzioni di rimodulazione dei finanziamenti in corso e la possibilità di rateizzare le spese quotidiane, con particolare riferimento a quelle energetiche.

Nonostante l’incremento dei tassi di interesse, anche per effetto delle politiche monetarie della BCE, alcune banche stanno valutando di applicare tassi di interesse agevolati nei confronti dei clienti che si trovano in difficoltà per via del caro bollette. Nell’ipotesi, ancora da confermare in via ufficiale, sarebbero previsti tassi diversi in base al reddito del richiedente: più è basso, più si riduce il tasso. Lo scopo è ovviamente arginare al massimo il rischio di insolvenza.

Ma vediamo nel dettaglio quali sarebbero le misure previste per aiutare i cittadini nel rimborso prestiti e nel pagamento dei mutui in corso. E, soprattutto, quali banche e finanziarie si sono più esposte in questo senso.

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Aiuti per rimborso prestiti personali e mutui: tutte le possibili misure

Intesa San Paolo e Unicredit si dicono pronte ad aiutare i clienti nella gestione dei costi quotidiani con un piano di dilazionamento. In particolare, Unicredit consentirebbe di rateizzare per un periodo massimo di 6 mesi gli acquisti effettuati con un’apposita carta. Mentre Intesa punta su un plafond destinato unicamente ai costi delle utenze, con una dotazione di 2,5 miliardi per arginare il caro bollette. Disponibili opzioni di sospensione e rinvio per le rate dei mutui.

Si espone in maniera importante BNL, che nelle ultime settimane ha annunciato delle offerte legate alla gestione energetica della casa, con soluzioni ad hoc per l’efficientamento. Possiamo quindi presumere che la Banca sia più orientata ad una risoluzione del problema alla radice. Supportando i propri clienti in un processo di incremento dell’efficienza energetica della casa affinché le risorse fossili non siano l’unica forma di approvvigionamento energetico. Si tratta però di una soluzione alla portata di una ridotta fascia di contribuenti italiani, perché in molti non saranno nella condizione ottimale per investire per attività di efficientamento, che tendono a richiedere sforzi importanti.

Bper avrebbe già avviato le procedure per la rimodulazione del rimborso prestiti, mentre Banco Bpm starebbe valutando l’attivazione di misure emergenziali sfruttando le possibilità introdotte dal decreto Aiuti. Al momento avrebbe già attivato un fondo pari a 2 miliardi di euro, che si somma alle risorse stanziate in applicazione del Pnrr, per aiutare le aziende del settore agroalimentare.

Restando in tema di decreto Aiuti, Intesa avrebbe deciso di ampliare le possibilità previste dal Governo mettendo a disposizione di chi è cliente da almeno 6 mesi un plafond complessivo di 500 milioni di euro. Questo si rivolge a chi ha un Isee inferiore a 40.000 euro e consentirà l’accesso a prestiti a tasso agevolato fino a 6.000 euro, anche con rimborso ventennale.

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