Barometro Crif: crescono le richieste prestiti e sale l'ottimismo delle famiglie
Nel 2022, fino a settembre, le richieste di prestiti personali e finalizzati hanno visto una crescita di oltre il 20% rispetto allo stesso periodo del 2021. Restano bassi però gli importi finanziati, a confermare la prudenza dei consumatori, che tendono a richiedere solo somme che sembra certo riescano a rimborsare. Del resto in un momento di incertezza economica come quello che stiamo vivendo, la cautela domina pressoché ogni aspetto di una gestione oculata delle finanze familiari. È questo il quadro tracciato dall’ultimo Barometro Crif. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i dati forniti dall’ente.
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Trova un ConsulenteDati Crif consumatori: come cambia la domanda di prestiti e l’importo medio
Il recente Barometro Crif evidenzia una risalita della fiducia delle famiglie nel credito al consumo. Il livello delle richieste di prestiti rappresenta infatti un indicatore fondamentale in questo senso e se risulta abbastanza alto, è logico pensare che ci sia una diffusa condizione tra i consumatori di riuscire ad onorare i debiti contratti. Ecco perché la risalita delle domande di prestito è tanto rilevante, non solo in termini economici ma anche sociali.
I dati parlano chiaro: rispetto allo stesso periodo del 2021, le richieste di prestiti presentate da gennaio a settembre 2022 sono il 21,7% in più. Con un incremento del 12,2% se si considera il solo mese di settembre.
Lo scenario finanziario resta però delicato. Tra le cause principali ci sono l’inflazione, ancora a livelli allarmanti, e il rallentamento del tasso della crescita economica. In questo senso, un’ulteriore conferma arriva dal ridotto importo medio richiesto. Considerando i primi nove mesi del 2022, questo si attesta a 8.313 euro: il 6,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2021.
Cosa ci dice questo dato? Anzitutto che i consumatori italiani sono meno propensi ad indebitarsi per cifre importanti. Concetto che fa il paio con l’approccio cauto tipicamente adottato dai nostri connazionali in situazioni di difficoltà economica.
Ma quando si parla dell’importo medio richiesto è necessario considerare anche la finalità dei finanziamenti richiesti. Sempre più persone infatti ricorrono a prestiti finalizzati per telefonia, elettrodomestici e altri dispositivi elettronici. Si tratta quindi di linee di credito con importi relativamente ridotti, il cui effetto è ridurre sempre di più la somma media richiesta dal consumatore italiano che si rivolge a banche e finanziarie per l’accesso al credito.
Complessivamente comunque, stando al Barometro Crif, la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane non sembra risentire molto dell’incertezza che è invece palpabile nello scenario economico.
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Trova un ConsulenteGli ultimi report di Crif sulle richieste di mutui
Il Barometro Crif prende in esame anche l’andamento dei mutui immobiliari, per cui la situazione è ben diversa da quella dei prestiti. Nei primi nove mesi del 2022 infatti c’è stato un calo sensibile delle domande. Il picco in negativo è notevole: -22,6% se si considera il confronto annuo e -25,6% se si mettono in relazione i dati di settembre 2022 con quelli dello stesso mese nel 2021.
La ragione di questa discesa? Mettendo in relazione i dati riportati dal report Crif con gli avvenimenti che hanno segnato le sorti del mercato, è impossibile non attribuire almeno una parte del calo ai tassi di interesse. Dopo l’attuazione delle nuove politiche monetarie della BCE infatti i finanziamenti immobiliari sono diventati molto meno convenienti. E questo trend non sembra destinato a fermarsi, dato che la Banca Centrale ha già annunciato un probabile rialzo per la fine del 2022.
Ma a fare la differenza è anche il minore interesse del pubblico nei confronti delle surroghe, che nel corso del tempo hanno subito una discesa verticale. Le operazioni di surrogazione del mutuo sono infatti diminuite del 61,9% e oggi rappresentano solo l’8,5% dei mutui totali richiesti.
Restano stabili le richieste di nuovi mutui con una leggera flessione, al di sotto del 2%. Mentre sale l’importo medio richiesto, che arriva a 144.658 euro con un incremento del 4,7% rispetto al periodo gennaio-settembre 2021. Una tendenza a rialzo che si deve anche all’aumento dei prezzi delle case, a causa dell’impennata dell’inflazione.
L’ultimo dato dell’analisi Crif da considerare per valutare l’andamento dei mutui, e la riduzione delle richieste, riguarda le domande presentate dagli under 35, che da gennaio a settembre hanno contribuito per il 35,6%. Tuttavia queste richieste si sono momentaneamente attenuate per via di una battuta d’arresto delle coperture statali Consap.