Nuovo prestito Inps liquidazione TFR e anticipo TFS a confronto
L’accesso alle indennità maturate a titolo di TFR TFS è da sempre un tasto dolente per gli appartenenti al settore pubblico. A differenza dei lavoratori del mondo privato, questi soggetti hanno accesso a tali somme solo dopo la fine del rapporto di lavoro, senza la possibilità di richiedere anticipi, e sempre con tempistiche piuttosto dilatate. Basti pensare che un pensionato pubblico può attendere anche oltre un anno dalla cessazione del rapporto di lavoro per ottenere la prima trance di erogazione. È per ovviare a questa situazione che sono stati introdotti l’anticipo del TFS e il prestito Inps liquidazione TFR.
In entrambi i casi si tratta di formule di finanziamento che consentono di ottenere le somme maturate con tempi ridotti rispetto a quelli previsti con la procedura di rito. È molto importante però aver chiare quali sono le differenze tra i due prodotti, che seguono logiche differenti.
In particolare, l’anticipo TFS è un prestito concesso da banche o finanziarie a fronte della cessione del credito che il lavoratore pubblico vanta nei confronti dell’Inps. Vale a dire che una volta certificata l’entità dell’indennità che il soggetto deve ricevere, questo può cedere il diritto alla riscossione alla banca. Questo diritto costituisce l’unica garanzia necessaria per ottenere il prestito, che non prevede un piano di rimborso con il pagamento di rate periodiche. Sono però applicati degli interessi, calcolati in base al tasso definito da contratto e detratti alla fonte.
L’anticipo del TFS avviene in due versioni, a seconda delle preferenze del cliente. Nel primo caso è applicato un tasso di interesse agevolato, definito in base ad un apposito Accordo quadro tra ABI e Ministeri. Il secondo caso prevede invece l’applicazione di un tasso di mercato e in questa forma il prestito di anticipo TFS può essere concesso da qualsiasi banca indipendentemente dall’adesione all’Accordo.
Anticipo TFR Inps e prestito per liquidazione: differenze e similitudini
Il prestito di anticipo TFS a tasso agevolato è accessibile solo per importi fino a 45.000 euro e viene erogato in maniera esclusiva dalle banche che hanno aderito all’Accordo quadro dell’ABI. I lavoratori pubblici a cui spettano somme superiori devono attendere i tempi tecnici per vedersi versare la restante quota di indennità, anche se questo significa aspettare anni per pagamento TFR.
Nel caso dell’anticipo a tasso ordinario invece le condizioni applicate sono in linea con i tassi di mercato ma non ci sono limitazioni in fatto di importi. Quindi è possibile ottenere anche il 100% dell’indennità. Ragione per cui molti dipendenti pubblici lo scelgono, anche con una formula ibrida che vede la concessione di 45.000 euro di indennità a tasso agevolato e la restante quota a tasso ordinario.
È importante chiarire comunque che non sempre le condizioni dell’anticipo a tasso agevolato sono migliori di quelle dell’anticipo TFS a tasso ordinario, perché nel primo caso il TAN segue il rendimento medio dei titoli pubblici. E con il recente aumento dei tassi degli investimenti obbligazionari, le condizioni applicate non sono poi così convenienti come in passato.
Proprio questa variazione dei rendimenti dei titoli di Stato ha reso necessaria l’introduzione di un nuovo strumento: il prestito Inps liquidazione TFR. L’intento è quello di lasciare ai dipendenti pubblici la possibilità di accedere all’indennità di Fine Servizio o Fine Rapporto beneficiando di condizioni migliori rispetto a quelle di mercato.
In questo caso, le somme non sono anticipate da una banca o finanziaria, ma dall’ente previdenziale stesso. Si tratta di una soluzione che sfrutta le risorse del Fondo Welfare dell’Inps e che sarà perciò accessibile fino ad esaurimento dei fondi. C’è comunque l’applicazione di un tasso di interesse, che si attesta all’1% ed è maggiorato di uno 0,5% di spese.
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Trova un ConsulenteProcedure di anticipo TFR dipendenti pubblici e prestito Inps
Le procedure di richiesta del prestito Inps liquidazione TFR non sono molto distanti da quelle previste per l’anticipo TFR dipendenti pubblici. In entrambi i casi è necessario anzitutto richiedere la quantificazione TFS Inps, ovvero il documento che attesta l’entità dell’indennità spettante al lavoratore pubblico dopo la fine del rapporto di lavoro. Questa certificazione viene rilasciata solo dopo il pensionamento o la cessazione del rapporto, perciò non è possibile muoversi con ampio anticipo.
La richiesta prevede diversi step successivi, con la conseguenza che l’erogazione del capitale produce settimane di attesa. I tempi possono leggermente accorciarsi se si ricorre all’anticipo a tasso ordinario. Mentre con il prestito Inps liquidazione TFR non si ha la certezza del finanziamento, dato che le risorse sono reperite da un fondo che non è creato appositamente per questo genere di attività.
L’ideale prima di prendere una decisione definitiva è rivolgersi ad un consulente del credito per avere un punto di vista professionale su pro e contro di ogni opzione.