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Pubblicato il: 17 marzo, 2023
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Il rialzo dei tassi mutuo rilancia la surrogazione

Nel terzo trimestre 2022 crescono le richieste di surrogazione. Quello che ormai sembrava un segmento di mutui destinato a diventare sempre meno rilevante, viene rilanciato dal rialzo dei tassi di interesse.

Il legame tra i due fenomeni è piuttosto semplice da capire: l’aumento dei tassi fa salire le rate di ammortamento per chi ha già in corso finanziamenti a tasso variabile, che risultano quindi sempre meno convenienti. Con la diretta conseguenza che molti mutuatari ricorrono alla surrogazione mutuo per ottenere condizioni più convenienti.

La crescente incidenza della surroga mutuo nelle richieste di finanziamenti a garanzia ipotecaria è confermata dai dati dell’ultimo Osservatorio di MutuiOnline.it. Secondo quanto pubblicato dal noto portale di settore, nel terzo trimestre dell’anno le istanze di surroga sono passate dal 12,1% (registrato nel secondo trimestre 2022) al 19,2% delle richieste di credito presentate agli enti bancari italiani.

L’aumento delle richieste di surrogazione mutui ha determinato una riduzione delle domande presentate per altre finalità, in particolare per l’acquisto prima casa. Nel terzo trimestre dell’anno i mutui prima casa hanno visto una riduzione delle domande dell’8% rispetto al secondo trimestre, raggiungendo così quota 67,6%. Si riducono anche i mutui seconda casa (con una discesa di 2 decimali) che rappresentano il 7,3% delle richieste avanzate nel terzo trimestre.

MutuiOnline.it. ci fornisce dati interessanti anche per quanto riguarda un altro aspetto del fenomeno: l’importo medio richiesto. Questo scende di oltre il 3% in un trimestre, attestandosi a 134.727 euro. Una conferma che le politiche monetarie della BCE hanno reso i finanziamenti meno convenienti e i consumatori più prudenti. La tendenza è infatti quella di richiedere solo mutui che si è certi di poter rimborsare.

L’incertezza generale ha portato anche alla discesa dei prezzi immobiliari, una riduzione che rende il mutuo casa ancora appetibile nonostante i rialzi dei tassi.

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Come il rialzo dei tassi BCE cambia le prospettive nella surroga mutuo

La principale causa della ripresa del mutuo surrogazione è da attribuire alle politiche monetarie della BCE, che per contrastare l’inflazione ha riportato i tassi di riferimento per i mutui a livelli positivi. Dopo 11 anni ininterrotti di tassi zero.

In molti hanno scelto di surrogare i finanziamenti in corso per dare una frenata alla rata troppo alta dovuta al tasso variabile, ricorrendo ad un mutuo a tasso fisso. Una mossa dettata anche dall’esigenza di gestire un costo della vita sempre più alto, soprattutto a causa del caro energia che mette in difficoltà molte famiglie italiane.

Tuttavia, a dispetto di quanto si potrebbe immaginare, restano ancora numerosi i contribuenti che prediligono i mutui a tasso variabile. Sempre secondo i dati rilevati da MutuiOnline.it, circa il 30% dei mutui richiesti nel terzo trimestre, superando nettamente il valore registrato il trimestre precedente, quando si attestava intorno al 20%.

Anche i mutui a tasso variabile con Cap trovano grande apprezzamento nel pubblico italiano, grazie alla loro capacità di combinare i vantaggi del tasso fisso a quelli del tasso variabile. L’applicazione di un tetto massimo al tasso di interesse, senza precludersi la possibilità di risparmio in caso di ribassi, è la soluzione scelta da poco meno del 18% dei consumatori che hanno richiesto un mutuo nel terzo trimestre.

La ragione del successo dei mutui a tasso variabile? Sebbene i tassi di interesse abbiano subito una crescita notevole in termini percentuali, in valore assoluto sono ancora su livelli sostenibili. Soprattutto quelli variabili. Basti pensare che l’Euribor a 1 mese rilevato alla fine di settembre è pari allo 0,52%, nonostante abbia subito un aumento dell’1% tra il secondo e il terzo trimestre.

Inoltre, lo spazio per ulteriori rialzi sembra minimo. E se si parla di mutui tasso variabile con Cap, il tetto massimo fornisce una tutela interessante.

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