tasso interesse mutuo
Pubblicato il: 17 maggio, 2023
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Tasso interesse mutuo, tra variabile e fisso crescita costi del 30-40%

La convergenza tra incremento dei tassi di interesse e picco di inflazione sta riscrivendo le regole del mercato dei finanziamenti. Se fino a un anno fa le condizioni dei finanziamenti erano le più convenienti che si vedessero da anni, con il repentino rialzo dei tassi BCE e gli effetti a catena che questo ha avuto, il tasso interesse mutuo applicato mediamente ai finanziamenti rischia di toccare i massimi del 2007.

In meno di 12 mesi il quadro dei tassi mutui è cambiato in maniera radicale e le condizioni a cui si trovano sottoposti i consumatori alla ricerca di credito sono molto più onerose. La causa è anzitutto la politica adottata dalla BCE, che ha deciso di rialzare i tassi di interesse per contrastare l’inflazione nella zona euro. Inflazione che la Banca Centrale intende portare a quota 2% nel medio termine. Un obiettivo ambizioso che impone politiche rigide, con tassi in aumento fino a quando non ci saranno risultati accettabili.

E se questa è la linea adottata dalla BCE, le banche non possono che adeguarsi, aumentando i tassi in base all’incremento dei parametri di indicizzazione. Chiaramente, ad aumentare non sono solo i parametri BCE, ma anche i valori dell’Euribor e dell’Eurirs. Sebbene questi due parametri non siano direttamente dipendenti dalla BCE, infatti, risentono delle sue politiche, come del resto l’intero mondo del credito.

È importante ricordare a tal proposito che le decisioni della Banca Centrale incidono sul costo del denaro sull’intera zona euro. Di conseguenza hanno un impatto su tutti i parametri di riferimento per l’indicizzazione dei finanziamenti. Inclusi quelli relativi ai mutui a tasso fisso.

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Con il rialzo di tassi mutui fissi e variabili la rata sale dal 30% al 40%

Da luglio 2022 la BCE ha messo in atto ben sei aumenti sul tasso interesse mutuo, per portare il tasso di rifinanziamento all’attuale livello del 3,50%. Ciò ha avuto effetti di rialzo anche sui parametri Euribor ed Eurirs e oggi i mutui costano mediamente il 30-40% in più rispetto allo scorso anno.

Numeri alla mano, il parametro Euribor a 3 mesi è passato da -0,534% a 2,783% con un aumento delle rate mensili di oltre il 30%. Secondo le stime di MutuiOnline, il carico della stessa rata sul reddito familiare rischia di aumentare di diversi punti percentuali, arrivando alla soglia limite del 30%. Soglia oltre la quale una rata periodica non è ritenuta sostenibile da banche e società finanziarie.

Sempre secondo le stime di MutuiOnline, l’incremento della rata arriva ad un +40% quando il finanziamento a tasso variabile indicizzato all’Euribor 3 mesi ha una durata trentennale e coinvolge somme oltre i 200.000 euro. Naturalmente in questi casi può essere interessante valutare una surrogazione per ottenere un tasso interesse mutuo migliore. Tuttavia la convenienza dell’operazione non è certa, perché anche i tassi mutuo a interesse fisso hanno subito notevoli rialzi e le condizioni applicate sono molto vicine a quelle dei mutui a tasso variabile.

In particolare, il tasso interesse mutuo Eurirs a 30 anni (riferimento per i mutui a tasso fisso di durata trentennale) è passato dal minimo storico toccato a marzo 2020, quando valeva -0,23%, al 2,78% di marzo 2023. Chiaramente in questo caso i costi aumentano solo per chi sottoscrive un nuovo mutuo, perché i finanziamenti già in corso mantengono la rata costante.

Tuttavia, è chiaro che il costo dei mutui a tasso fisso è letteralmente lievitato nel giro di soli 3 anni. A parità di importo e durata si stima una maggiorazione della rata mensile del 40%.

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