Anticipo TFS TFR cosa cambia con la procedura digitale 2023
Dal primo gennaio 2023 lo scambio di informazioni relative a TFR e TFS può avvenire solo per via telematica. Le istruzioni per le amministrazioni che si troveranno a gestire le pratiche sono state fornite dall’Inps con la circolare del 4 novembre 2022. Ma non è ancora chiaro come questa nuova procedura inciderà nelle richieste di anticipo TFS TFR avanzate dai lavoratori pubblici che non intendono aspettare i tempi della procedura di rito per entrare in possesso della propria indennità.
Sì, perché ricordiamo che i lavoratori del settore pubblico ottengono il Trattamento di Fine Rapporto o di Fine Servizio solo dopo la pensione, spesso dovendo attendere anche 12/24 mesi per l’erogazione delle prime tranche di indennità.
L’alternativa dell’anticipo liquidazione dipendenti pubblici consente invece di ottenere il denaro nel giro di poche settimane dalla produzione della Quantificazione TFS TFR da parte dell’Inps. Questa è il documento fondamentale per ottenere il denaro maturato a titolo di TFR o TFS e il suo rilascio rappresenta il passaggio chiave per la concessione dell’indennità a prescindere che si parli di procedura ordinaria o dell’anticipo TFS TFR agevolato.
È in questo punto nevralgico dell’accesso al credito maturato a titolo di indennità che è particolarmente importante prestare attenzione alla trasmissione delle informazioni. Qualora infatti i dati inviati dall’Amministrazione di competenza fossero incompleti, o incoerenti con la posizione del lavoratore che richiede il certificato di Quantificazione Inps, i tempi per l’accesso alla liquidazione si allungano.
In questa ipotesi infatti l’Inps non produce l’attestato richiesto, rimandando la pratica al mittente richiedendo la correzione da parte dell’Amministrazione di competenza. Il rischio di veder allungare i tempi di attesa di settimane o mesi è concreto. Ecco quindi perché è buona regola seguire la procedura passo passo, assicurandosi che tutto vada per il meglio. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i passaggi fondamentali.
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Trova un ConsulenteAnticipazione TFS e trasmissione dati telematica obbligatoria
Con la nuova procedura per la trasmissione delle informazioni relative al TFS TFR, tutte le attività in capo alle Amministrazioni diventano digitali e devono essere svolte dalle stesse tramite la piattaforma ufficiale dell’Inps. Il login va effettuato con procedura Nuova Passweb. Dopo che l’Amministrazione di competenza ha attivato il processo di Comunicazione di Cessazione TFS, è l’Inps l’ente a cui il pensionato deve rivolgere la propria attenzione.
A questo punto infatti è necessario che vi sia il rilascio del certificato di Quantificazione Inps. Certificato che va richiesto all’ente seguendo la specifica procedura indicata dallo stesso. La produzione del documento avviene entro un limite massimo di 90 giorni dalla domanda.
Il pensionato che è in possesso del certificato di Quantificazione può scegliere di richiedere l’anticipazione TFR dipendenti pubblici ad una banca che ha aderito all’Accordo Quadro tra ABI e Ministeri italiani oppure ad un qualsiasi ente bancario.
La differenza? Nel primo caso si applica l’anticipo TFS TFR a tasso agevolato, che permette di ottenere al massimo 45.000 euro e attendere la liquidazione della restante quota secondo i tempi della procedura ordinaria di liquidazione dell’indennità maturata. Nel secondo caso invece la banca può erogare in anticipo anche il 100% dell’indennità maturata, applicando però un tasso ordinario ovvero in linea con le medie di mercato.
Dopo aver individuato la banca a cui cedere il proprio TFS TFR per ottenere in anticipo le somme maturate, il pensionato presenta la richiesta. Questa deve essere accettata dalla banca e comunicata all’Inps in qualità di ente erogatore. Quest’ultimo a sua volta deve fornire la presa d’atto entro 30 giorni oppure comunicare eventuali inesattezze alla banca di competenza (nell’ipotesi ad esempio di sopraggiunti perfezionamenti di pratiche relative all’indennità maturata).
Si tratta di una procedura piuttosto articolata, da seguire con attenzione. Preferibilmente con il supporto di un consulente creditizio.