Prestiti bancari: istituti disposti a concedere credito e finanziamenti in salita
In Italia la situazione dei prestiti resta stabile nel suo trend di crescita. Nonostante la stretta economica della BCE, che ha aumentato i tassi in maniera repentina dopo 11 anni di interessi negativi, e le condizioni di generale incertezza dell’economia, le banche e società finanziarie sono ancora ben disposte a concedere prestiti bancari. E dall’altra parte c’è una platea di consumatori che non sembra voler interrompere il ricorso al credito, continuando a presentare richieste ad un ritmo relativamente costante.
Il comportamento delle banche rispetto alla concessione del credito è giustificato in parte dall’incremento dei tassi di interesse, che garantisce agli enti di credito una marginalità maggiore. Seppur in maniera parziale.
Resta la prudenza nell’analisi del profilo del richiedente, che deve rispondere ad una lunga serie di criteri di stabilità sia dal punto di vista economico che per quanto riguarda l’affidabilità creditizia. Del resto le ragioni per essere prudenti non mancano, visto l’aumento dei costi dell’energia e l’impennata dei prezzi di prima necessità.
Stupisce invece la scelta di famiglie e imprese di non interrompere la richiesta di prestiti banca. Ma in questo caso bisogna ricordare che, sebbene l’aumento sia stato repentino, i livelli dei tassi di interesse attuali sono comunque molto al di sotto delle medie storiche. Non ci sono ragioni per farsi intimorire troppo, poiché gli interessi restano più che sostenibili.
Entrando nel dettaglio, i dati ufficiali pubblicati dalla Banca d’Italia indicano che a settembre i prestiti bancari concessi in favore di famiglie e imprese sono cresciuti del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. Gli italiani restano quindi ottimisti sul futuro, o almeno abbastanza da continuare a finanziare i propri progetti e consumi ricorrendo a dei finanziamenti bancari.
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Trova un ConsulenteI tassi prestito bancario a livelli bassi: anche se la BCE spinge al rialzo le banche mantengono interessi contenuti
Oltre alla costanza della tendenza a rialzo delle richieste di prestito banca, c’è un altro dato da considerare quando si guarda all’attuale scenario dei finanziamenti: il tasso. A dispetto di quanto si potrebbe immaginare, dopo i due rialzi consecutivi della BCE (a luglio e a settembre), i tassi di interesse applicati ai finanziamenti non si discostano molto da quelli registrati nei mesi precedenti.
Complessivamente il tasso medio dei prestiti concessi a settembre 2022 è del 2,49%. Un dato leggermente al di sopra di quello di agosto 2022, ma nettamente inferiore a quelli registrati nel corso degli anni per il credito al consumo. Alla fine del 2007, ad esempio, il tasso medio banche prestiti finanziamenti era del 6,18%.
È evidente la volontà delle banche e società finanziarie di continuare a tenere bassi i tassi di mercato. Un’azione che ha verosimilmente l’obiettivo di mantenere costante la richiesta di prestiti e mutui da parte dei consumatori, che probabilmente si ridurrebbe nel caso di una vera e propria impennata dei tassi. Complice il rallentamento dell’economia che, combinato all’aumento vertiginoso del costo della vita, rischia di portare ad un arresto sia delle richieste di finanziamenti che dello sviluppo del Paese. Una situazione sfavorevole per tutti, banche incluse.
Questa visione è confermata dall’andamento dei tassi relativi ai mutui, che come i prestiti bancari si mantengono a livelli piuttosto bassi. A settembre 2022 il tasso medio dei mutui casa è del 2,17%. Appena lo 0,10% in più del mese precedente e ben al di sotto dei livelli di fine 2007, ovvero prima dello scoppio della grande crisi finanziaria, quando il tasso medio per il mutuo casa era del 5,72%.
Ma anche se i tassi di mutui e prestiti bancari restano complessivamente bassi, trovare il finanziamento migliore non è banale e la ricerca andrebbe condotta con un consulente.