Cos’è il Rendistato e come influenza il tasso dell’anticipo TFS
L’erogazione dell’anticipo TFS a tasso di interesse agevolato è sottoposta a specifici limiti e condizioni imposte dalla normativa. In particolare, per il tasso di interesse gioca un ruolo fondamentale il Rendistato, ossia il rendimento annuo lordo di un paniere di Titoli di Stato italiani.
In base alla normativa, infatti, sui prestiti per anticipo TFS a tasso agevolato è prevista l’applicazione di un tasso corrispondente al rendimento medio dei titoli pubblici con durata corrispondente al periodo dell’anticipo, maggiorato dello 0,40%.
Il riferimento normativo è l’articolo 4 dell’Accordo Quadro sull’anticipo del TFS, redatto secondo quanto stabilito dall’articolo 23 del Decreto Legge n. 4 del 28 gennaio 2019 (successivamente convertito con modificazioni dalla Legge n. 26 del 28 marzo 2019).
Ma che cos’è esattamente il Rendistato? È il rendimento di un insieme di titoli pubblici a tasso fisso presi come campione per la definizione di un valore medio e rappresentativo di quanto fruttano i Titoli di Stato. È aggiornato con cadenza mensile dalla Banca d’Italia, in modo da fornire ad enti di credito e consumatori un valore sempre coerente con il panorama finanziario attuale.
Questo valore rappresenta un parametro cruciale per banche e società finanziarie ai fini del calcolo dei tassi di interesse finali per diverse tipologie di prestiti. L’anticipo del TFS è quindi solo uno dei contesti in cui trova applicazione.
Perché è tanto importante? Il Rendistato Banca d’Italia rappresenta il costo che la banca deve sostenere per questo genere di finanziamenti. Di conseguenza è fondamentale per l’istituto di credito avere a disposizione un dato aggiornato al momento della stipula del contratto con il cliente. E il guadagno per la banca resta sempre lo 0,4%, come stabilito per legge per l’anticipo TFS a tasso agevolato.
Come il tasso medio di interesse dei Titoli di Stato incide sugli interessi dell’anticipo TFS
Nel calcolo del tasso finale del prestito per l’anticipo del TFS, il Rendistato è l’unico valore variabile. L’altro fattore è infatti rappresentato da uno spread fisso allo 0,40%. Come si calcola il tasso? Facendo riferimento al rendimento dei Titoli di Stato con durata corrispondente al periodo per cui si anticipa l’indennità.
Vale a dire che se il pensionato pubblico riceve l’indennità di fine servizio 12 mesi prima del previsto, il tasso si calcola in base al rendimento dei Titoli di Stato a 12 mesi. Se il TFS è anticipato di 24 mesi si considera il rendimento dei Titoli a 2 anni, e così via.
Per la rilevazione del Rendistato si fa riferimento alla data in cui viene emesso il bonifico dalla banca, riferimento adottato anche per gli interessi. A tal proposito è importante specificare che gli interessi sono calcolati dalla data in cui avviene il versamento della somma in favore del pensionato fino alla data in cui la banca erogatrice riceve l’indennità dall’Inps. È questo infatti il meccanismo che garantisce l’operazione.
Nell’eventualità in cui il rendimento dei Titoli di Stato sia negativo, il tasso di interesse applicato al finanziamento per l’anticipo del TFS è dello 0,4%. La normativa vigente stabilisce infatti che il tasso non può scendere al di sotto di questa soglia.
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Trova un ConsulenteQuando il Rendistato non incide sui prestiti per anticipo TFS
Come già accennato, non sempre il Rendistato incide sul tasso di interesse dell’anticipo TFS. La normativa prevede infatti che se ne tenga conto solo per le operazioni che avvengono a tasso agevolato e secondo le regole stabilite dal relativo Accordo Quadro.
Sì, perché le banche e società finanziarie che erogano prestiti per l’anticipazione TFS statali con tasso ordinario non sono tenute al rispetto delle condizioni applicate per le operazioni di anticipo TFS banche convenzionate. Quindi oltre a poter concedere fino al 100% del capitale, senza fermarsi alla soglia dei 45.000 euro, questi istituti hanno la facoltà di definire arbitrariamente il tasso.
È evidente che scegliere questo genere di finanziamento presenta pro e contro. Da un lato infatti c’è la possibilità di accorciare sensibilmente i tempi per la concessione dell’indennità, con la possibilità di ottenere l’intero TFS in un’unica soluzione. Dall’altra ci sono costi maggiori, dovuti principalmente all’assenza del legame tra tasso e Rendistato. Prima di prendere una decisione definitiva andrebbero quindi valutati numerosi aspetti.
Ecco perché, prima di avanzare una richiesta di finanziamento per anticipo del TFS con tasso di interesse agevolato è consigliabile ricorrere all’assistenza di un consulente del credito per valutarne pro e contro. Meglio se confrontando la soluzione con l’anticipo del TFS a tasso di interesse ordinario, l’unica scelta che consente di ottenere in un’unica soluzione il 100% dell’indennità, evitando quindi il limite dei 45.000 euro previsto per il tasso agevolato.