Liquidazione TFS ai superstiti: beneficiari e normativa
Il TFS è un’indennità che spetta al dipendente pubblico avente diritto al momento del pensionamento. Composto da diverse indennità, il Trattamento viene maturato nel corso dell’attività con l’accantonamento di quote della retribuzione contributiva annua e in caso di decesso è prevista la liquidazione TFS ai superstiti.
Un diritto che però hanno per legge solo alcune categorie di soggetti. In particolare, la normativa identifica come superstiti solo determinati familiari. In più le condizioni cambiano a seconda che la scomparsa del lavoratore sia avvenuta prima del pensionamento o quando il lavoratore era già a riposo.
Per comprendere meglio la questione, prima di passare in rassegna le specifiche casistiche, è necessario fare una distinzione tra Indennità di Buonuscita e Indennità Premio Servizio. Queste sono le due componenti del TFS che passano ai superstiti in caso di morte del lavoratore pubblico seguendo regole leggermente diverse. I riferimenti normativi a tal proposito sono la Legge 8 marzo 1968 n. 152 e il Decreto del Presidente della Repubblica 1973 n. 1032.
Cosa cambia nella liquidazione TFS dipendenti pubblici in caso di decesso prima e dopo pensionamento
Se il decesso avviene dopo il collocamento a riposo del lavoratore pubblico, le indennità maturate a titolo di TFS entrano nell’asse ereditario. A beneficiarne sono gli eredi legittimi o quelli indicati nel testamento, esattamente come accade per ogni altro bene del soggetto.
Non ci sono quindi aspetti normativi da chiarire, se non le tempistiche del versamento che possono allungarsi ulteriormente rispetto a quelle, già piuttosto dilatate, previste per l’erogazione del TFS/TFR. Se si ha bisogno di liquidità in tempi brevi è quindi sempre consigliabile ricorrere all’anticipo del TFS, meglio se con una banca disposta a concedere fino al 100% delle somme maturate.
La liquidazione TFS ai superstiti ha contorni meno netti quando il lavoratore muore essendo ancora in attività. In questo caso l’Indennità di Buonuscita è erogata per legge ai superstiti che rientrano nelle seguenti categorie, elencate per ordine di priorità (ciascuna esclude quella successiva).
- coniuge superstite e orfani;
- genitori;
- fratelli e sorelle, solo se a carico del deceduto.
C’è poi l’Indennità Premio Servizio, per cui hanno diritto alla liquidazione TFS ai superstiti, secondo l’ordine in cui vengono elencate, le seguenti categorie di familiari.
- coniuge;
- orfani;
- genitori;
- fratelli e sorelle, purché a carico.
Se erogate a soggetti rientranti nelle suddette casistiche, le indennità non fanno parte dell’attivo ereditario. In assenza di queste figure, il TFS dipendenti pubblici è liquidato agli eredi legittimi o testamentari, secondo il diritto italiano.
Come si intuisce facilmente, in caso di morte del lavoratore ancora in servizio i tempi di liquidazione TFR TFS dipendenti pubblici possono diventare molto più lunghi di quanto previsto altrimenti. Complice una burocrazia piuttosto articolata. Per gestire al meglio una situazione di questo genere, gli aventi diritto possono ricorrere al supporto di un consulente del credito specializzato nell’anticipo TFS per ottenere velocemente le indennità cui si ha diritto, anche in un’unica soluzione.