Prestiti Inpdap insegnanti: dal tasso agli svantaggi dell’offerta Inps
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Redazione TiPresto
Pubblicato il: 17/10/2022
Tempo di lettura: 4 minuti
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Prestiti Inpdap insegnanti: dal tasso agli svantaggi dell’offerta Inps

Quando si parla di prestiti Inpdap per dipendenti delle pubbliche amministrazioni si fa generalmente riferimento a prodotti erogati direttamente dall’ente previdenziale, con importi che possono anche superare i 15.000 euro. Non tutti i finanziamenti erogati dall’Inps rispecchiano però queste caratteristiche. Ne sono un esempio i prestiti Inpdap insegnanti.

Si tratta di piccoli prestiti erogati tramite la Gestione Assistenza Magistrale, ossia la gestione ex Enam. Con l’assorbimento dell’ente previdenziale per gli insegnanti da parte dell’Inps, quest’ultimo è diventato responsabile anche per le prestazioni economiche in precedenza concesse dall’Enam. Prestazioni che non sono però comparabili con quelle ex Inpdap: ecco perché i prestiti insegnanti agevolati non sono assimilabili a quelli per i dipendenti pubblici.

Non solo gli importi sono molto più bassi di quelli accessibili per i dipendenti pubblici, ma anche tassi di interesse e durata sono diversi. Una ragione in più per rivolgersi ad un consulente del credito prima di richiedere il finanziamento.

Anche se a prima vista i prestiti agevolati erogati dall’Inps possono sembrare la scelta migliore, infatti, presentano una lunga serie di aspetti critici. Primo su tutti il tempo: l’erogazione dei prestiti Inpdap insegnanti è subordinata alle disponibilità del fondo credito di riferimento. Se le risorse sono terminate, o comunque già impegnate per l’erogazione di altre linee di credito, il finanziamento non è concesso. Anche qualora il richiedente disponesse di tutti i requisiti necessari per la concessione del prestito Inpdap insegnanti.

Sommario

Requisiti e condizioni del prestito Inpdap insegnanti ex Enam

Tecnicamente i prestiti Inpdap insegnanti rispondono al nome di Prestito Small per iscritti in alla Gestione Assistenza Magistrale ex Enam. Sono riservati ai lavoratori in attività di servizio e prevedono una durata di 12 o 24 mesi. Ai fini dell’accesso al credito è richiesto il rispetto di una lunga serie di requisiti, tra cui il fatto di non avere in corso altri finanziamenti erogati dal Fondo Credito dell’Inps. Ma anche una contribuzione non inferiore a cinque anni continuativi.

La platea dei potenziali beneficiari comprende i dipendenti delle scuole pubbliche ma anche insegnanti in servizio presso scuole parificate. Nonché docenti di religione o altri soggetti che sono iscritti a domanda alla Gestione ex Enam dell’Inps.

La somma finanziabile è piuttosto bassa, poiché non si possono ottenere importi oltre due mensilità di stipendio percepite. In altre parole, un lavoratore con una busta paga netta di 1200 euro potrà ottenere al massimo 2400 euro.

Oltre all’incertezza di ottenere effettivamente il denaro, seppur in presenza dei requisiti richiesti, il dipendente della scuola pubblica che ricorre ai prestiti Inpdap insegnanti deve fare i conti con i tempi della procedura di richiesta. La domanda va inoltrata dalla piattaforma Inps seguendo un apposito iter, e la risposta non arriva nei tempi brevi che possono invece garantire alcune banche e finanziarie specializzate nell’operatività online.

Il prestito Inpdap insegnanti non è quindi la scelta ideale per chi ha bisogno di ottenere velocemente il denaro. Inoltre, il limite stringente per l’importo lo rende poco pratico per far fronte ad esigenze che, seppur di natura ordinaria, possono richiedere importi relativamente consistenti. Dalla riparazione di un guasto all’auto all’acquisto di una nuova caldaia.

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Prestiti insegnanti Inpdap e cessione del quinto agevolata: ecco cosa cambia

Le condizioni di rimborso dei prestiti per insegnanti ricalcano i meccanismi della cessione del quinto: rate di importo costante a cadenza mensile. I pagamenti sono detratti direttamente dalla busta paga. Il tasso non si discosta molto dalle medie di mercato per i prestiti Inpdap per insegnanti di ruolo con caratteristiche equiparabili.

I TAEG applicati al piccolo prestito Inps insegnanti infatti arrivano a sfiorare il 4% per i finanziamenti con durata annuale. Un aspetto che, sommato alla somma particolarmente ridotta, inficia la convenienza della proposta. Ecco perché sono molti gli aventi diritto che scelgono di ricorrere alla cessione del quinto tramite le offerte di banche e società finanziarie che propongono soluzioni ad hoc per i dipendenti pubblici e statali.

Generalmente infatti questi enti di credito propongono finanziamenti Inpdap insegnanti a condizioni vantaggiose, senza bisogno di coinvolgere in alcun modo l’Inps. I benefici sono innegabili: tassi migliori delle medie di mercato, importi anche oltre 30.000 euro e la possibilità di accedere al credito persino per i cattivi pagatori.

Del resto la cessione del quinto è un finanziamento molto apprezzato da clienti e istituti di credito proprio perché consente di superare le difficoltà tipicamente legate a segnalazioni nei database SIC e CRIF.

Ultima, ma non meno importante, l’opportunità di ottenere condizioni di vantaggio grazie ad eventuali accordi sottoscritti tra la banca e l’ente scolastico di appartenenza. Ci sono infatti scuole che attivano convenzioni con enti creditizi locali per agevolare l’accesso al credito da parte dei dipendenti. A questi chiaramente si aggiungono gli accordi stipulati periodicamente dal Ministero dell’Istruzione con alcune banche e società finanziarie.

Esistono quindi diverse formule di prestiti Inpdap insegnanti agevolati erogati dagli istituti di credito. E sebbene abbiano condizioni diverse tra loro, generalmente tutte queste cessioni del quinto rappresentano una valida alternativa ai finanziamenti dell’Inps, soprattutto per tempi e importi.

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