Cosa sapere sulla normativa sui mutui: le principali norme e prassi
Normativamente descritto dall’articolo 1813 del codice civile, il mutuo è il contratto attraverso il quale si verifica un trasferimento di denaro, o di altri beni, con l’obbligo per il beneficiario di restituire quanto ricevuto. A differenza di quanto si potrebbe immaginare quindi la normativa sui mutui delinea uno scenario estremamente ampio in cui, teoricamente, si potrebbero includere tutti i prestiti.
La norma entra nello specifico in merito alla denominazione delle due parti. Chi concede il prestito (quindi la banca o società finanziaria) prende il nome di mutuante. Chi invece lo riceve è detto mutuatario, ed è colui che si impegna a restituire il denaro (o i beni) ricevuti.
L’ampia applicazione dell’articolo 1813 del codice civile ha inevitabilmente portato ad una maggiore circoscrizione della normativa mutui. Altrimenti sarebbe impossibile distinguere tra un piccolo prestito stipulato con un amico a titolo gratuito e un finanziamento con garanzia ipotecaria per l’acquisto della prima casa. Ecco perché l’argomento mutui viene affrontato da diversi punti di vista dal codice civile e non solo.
Normativa mutui codice civile: cosa stabiliscono l’articolo 1815 e 2808
Fondamentale nella normativa sui mutui l’articolo 1815 del codice civile, che stabilisce l’obbligatorietà per il beneficiario del finanziamento di corrispondere gli interessi. La legge italiana prevede infatti che il mutuo finanziario sia sempre a titolo oneroso, a meno che le parti non si accordino diversamente, specificando questa condizione nel contratto.
La determinazione degli interessi deve avvenire nel rispetto di quanto stabilito dall’articolo 1284 del codice civile. E qualora si riscontri l’applicazione di tassi usurai, il mutuatario non è tenuto al pagamento di alcuna somma a titolo di interesse.
Quanto all’ipoteca, questa è prevista dall’art. 2808 del codice civile. È identificata come lo strumento giuridico che dà al creditore (ossia al mutuante) il diritto di espropriare i beni che il debitore ha posto a garanzia del mutuo. Questa facoltà è presente sia per quanto riguarda i beni di proprietà del debitore, sia per gli eventuali beni di terzi posti a garanzia del finanziamento.
Una volta avvenuto l’esproprio dei beni, la normativa consente alla banca creditrice di rifarsi sul prezzo di vendita dei beni per rientrare del credito non corrisposto, anche usufruendo del diritto di precedenza rispetto ad altri eventuali creditori del mutuatario insolvente.
Cosa sapere sulle agevolazioni mutuo ipotecario normativa
Oltre alle norme che regolano la concessione del finanziamento, la normativa mutui si compone di tutta una serie di leggi che stabiliscono l’accesso al credito a condizioni agevolate e detrazioni fiscali per specifiche fasce di clientela.
A tal proposito, la Legge di Bilancio 2018 ha introdotto le agevolazioni fiscali al 65% per il risparmio energetico, accessibili a chi ristruttura aumentando l’efficienza dell’immobile. Il riferimento normativo per le agevolazioni del mutuo prima casa è il Testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro (TUIR 26 aprile 1986, n. 131). Sebbene ulteriori sgravi siano stati introdotti da gennaio 2014 con il Dlgs 23/2011 e il Dl 104/2013. Mentre per la surroga mutuo prima casa normativa di cui tenere conto è la Legge n. 40 del 2007, meglio conosciuta come “Legge Bersani”.
Data la vastità della normativa sui mutui, comprendere a pieno le potenzialità del proprio profilo di richiedente non è un’operazione banale. Ecco perché quando si valuta la richiesta di un nuovo finanziamento è sempre consigliabile consultare un esperto del credito. Solo un professionista specializzato nel settore può aiutare il cliente a trovare il prodotto perfetto per le sue necessità.