Guida al garante mutuo: perché è importante e chi può farlo
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Redazione TiPresto
Pubblicato il: 10/01/2022
Tempo di lettura: 5 minuti
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Guida al garante mutuo: perché è importante e chi può farlo

Essenziale per l’accesso al credito da parte dei più giovani, il garante mutuo è il soggetto che si impegna insieme al mutuatario nel rimborso delle rate. Il suo ruolo è quello di corrispondere i pagamenti nel caso in cui il beneficiario del credito non riesca a farlo.

La presenza del garante per mutuo non è sempre indispensabile per la concessione del finanziamento, si rende irrinunciabile quando il richiedente non ha un profilo impeccabile agli occhi della banca. È il caso di chi ha una ridotta anzianità lavorativa, seppur a fronte di un contratto a tempo indeterminato. Ma anche di chi non ha mai attivato un finanziamento e, di conseguenza, non è registrato nei database SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) che vengono consultati dagli enti di credito prima di concedere un mutuo.

In termini tecnici, quella del garante è classificata come una garanzia personale. Ovvero quella che prevede il coinvolgimento di una persona diversa dal mutuatario a tutela della banca erogatrice. Il garante si impegna infatti ad affrontare le incombenze economiche del piano di rimborso utilizzando il proprio patrimonio. Ma solo nell’ipotesi in cui il beneficiario non riesca a sostenere il pagamento delle rate.

Sommario

Chi può fare da garante per mutuo: i requisiti essenziali

Ma come trovare un garante per un mutuo? Non tutti possono ricoprire il ruolo del garante: è necessario rispettare delle condizioni specifiche. In particolare, il soggetto deve:

  • avere un reddito stabile, preferibilmente con contratto di lavoro a tempo indeterminato o una pensione;
  • avere un’età compresa tra i 18 e 75 anni (alla data di scadenza del piano di rimborso);
  • avere un patrimonio solido;
  • non essere segnalato come cattivo pagatore nei database SIC e CRIF;
  • non aver subito protesti o pignoramenti.

Sono molti quindi gli aspetti considerati dalla banca, che per la valutazione patrimoniale del garante mutuo considera anche la proprietà di unità immobiliari e la titolarità di conti correnti. Nonché la presenza di finanziamenti in corso, che rappresenta per la maggior parte degli enti di credito un vero e proprio fattore discriminante. Una rata periodica da corrispondere non rende solitamente il garante appetibile agli occhi di banche e società finanziarie. 

Non è invece discriminante il rapporto di parentela tra il beneficiario e il garante mutuo. Sì, perché sebbene questo ruolo sia spesso ricoperto da un genitore del mutuatario, non vi è alcuna regola che impone questo genere di scelta nella selezione del garante. 

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Mutuo con garante: cosa comporta per il fideiussore

Cosa significa fare da garante per un mutuo? Dare la propria disponibilità come garante di un mutuo significa assumersi un impegno, che espone agli stessi rischi cui è soggetto il mutuatario. E sebbene il garante abbia maggiori tutele, tra cui la facoltà di regresso, la scelta andrebbe assunta valutando con grande attenzione i risvolti sulla propria vita.

Sì, perché il garante deve corrispondere le rate solo quando il beneficiario del mutuo non è in grado di farlo, ma per l’intera durata del finanziamento trova difficoltà nell’accesso al credito. Lo status di fideiussore viene visto infatti dalle banche alla stregua di un soggetto con un finanziamento in corso, a cui normalmente non vengono concesse nuove linee di credito.

Un aspetto da valutare con grande attenzione, perché significa di fatto rinunciare ad ottenere finanziamenti per tutto il periodo in cui si risulta garanti di un mutuo. A meno di ricorrere alla cessione del quinto, che comunque non viene automaticamente concessa ad un garante mutuo, ma prevede una serie di verifiche e valutazioni creditizie da parte della banca. 

Allo stesso tempo, prima di accettare di fare il garante in un mutuo, bisognerebbe considerare quelle che sono le conseguenze pratiche. Il fideiussore è chiamato a corrispondere le rate quando il beneficiario non riesce a pagarle, ma non ottiene alcun diritto sull’immobile oggetto di mutuo. 

Per contro è possibile per il garante ritirarsi prima dello scadere del piano di rimborso. Ma accade anche che sia il beneficiario del mutuo a decidere di fare a meno del fideiussore, qualora la sua posizione patrimoniale e reddituale sia notevolmente migliorata.

Se il finanziamento segue il suo naturale sviluppo, il garante è sciolto dai suoi impegni solo quando si verifica il totale rimborso delle rate di ammortamento. E in caso di morte, il vincolo viene trasmesso agli eredi.

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Rischi e benefici con il garante in un mutuo: attenzione alla scelta

Finora abbiamo parlato di cosa significa fare da garante mutuo in termini di obblighi per il fideiussore, ma andrebbero calcolati anche i rischi per il beneficiario. Il primo è senza dubbio quello di scegliere la persona sbagliata per ricoprire questo ruolo. Un errore che costa caro, perché nella maggior parte dei casi comporta il rifiuto della richiesta di mutuo, con la conseguente impossibilità di accedere al credito per tutto il periodo in cui permane la segnalazione nei database CRIF e SIC.

Il secondo rischio per il mutuatario che sceglie di richiedere un mutuo con garante è che quest’ultimo scelga di far valere la propria facoltà di regresso. Cosa significa? Che il garante, dopo aver rimborsato le rate per conto del debitore in difficoltà, sceglie di rifarsi sullo stesso per avere indietro quanto pagato.

Elementi che si sommano ad un quadro già abbastanza complesso, per cui una corretta valutazione passa da profonde conoscenze settoriali. La certezza di fare la scelta giusta si ha solo con l’assistenza di un consulente del credito, un operatore specializzato che valuta nel dettaglio gli aspetti tecnici della questione garante mutuo, portando il cliente a comprendere pro e contro di ogni opzione. 

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