Tutto quello che c’è da sapere sul tasso mutuo: tipologie e caratteristiche
Elemento fondamentale in qualsiasi contratto di mutuo, l’interesse rappresenta il prezzo che il beneficiario sostiene in cambio del finanziamento. Costo che viene espresso dal tasso mutuo, in valore percentuale e su base annua.
È sulla base del tasso che la banca calcola gli interessi applicati sul capitale. I costi sono definiti su un’unità temporale che può variare in base a quanto stabilito dalla banca: mensile, trimestrale, semestrale o annuale. In linea di massima, per i mutui gli interessi si calcolano annualmente e per questo il parametro di riferimento è il Tasso Annuo Nominale (TAN).
Esiste anche un altro parametro fondamentale quando si parla di tassi mutui. Si tratta del TAEG, ossia il Tasso Annuo Effettivo Globale. Questo si calcola, sempre su base annuale e in valore percentuale, tenendo conto non solo del TAN ma anche di tutte le altre spese che il cliente è tenuto a corrispondere. A prescindere che si tratti di oneri ricorrenti o una tantum.
Chiaramente il valore del TAEG dipende da quello del TAN, che può essere fisso, variabile o composto da una combinazione dei due fattori. A seconda del tipo di tasso mutuo prescelto, ci sono ripercussioni diverse nell’importo della rata di ammortamento del finanziamento. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche e le differenze tra le varie tipologie.
Quali sono le differenze tra mutuo tasso fisso o variabile
Districarsi tra le tante offerte di mutuo non è semplice, soprattutto per chi non conosce la differenza tra le principali tipologie di tasso mutuo. Queste sono:
- fisso;
- misto;
- bilanciato;
- variabile;
- variabile a rata fissa;
- variabile con cap.
Un mutuo tasso fisso prevede un interesse costante, definito al momento della sottoscrizione del contratto, che porta a rate con importo fisso. Una scelta vantaggiosa per chi ama progettare con attenzione le spese, senza rischiare imprevisti.
Indicati per quanti dispongono di un reddito medio-alto, i tassi di interesse mutui variabili invece sono ricalcolati nel corso dell’ammortamento. In sede di stipula, in questo secondo caso, si stabilisce come viene calcolato il tasso, ossia a quale parametro si farà riferimento per l’intera durata del piano di rimborso. Il variare del parametro (tra i più diffusi ci sono il tasso Euribor e il BCE) influenza il TAN del mutuo e di conseguenza anche l’importo delle rate di ammortamento, che può aumentare o diminuire.
Tra le alternative di tassi mutui banche ci sono poi il tasso variabile con Cap e il tasso variabile a rata fissa. Quando viene imposto un Cap, ossia un tetto massimo, il tasso variabile non può eccedere la soglia limite rappresentata dallo stesso. Questa opzione è la migliore per chi vuole beneficiare dei vantaggi del tasso variabile, ma allo stesso tempo non intende esporsi eccessivamente al rincaro della rata determinato dall’aumento del tasso.
Se invece si stipula un mutuo a tasso variabile con rata fissa, l’oscillazione del parametro di riferimento non comporta variazioni nell’importo della rata di rimborso, ma incide direttamente sulla durata del finanziamento. In altre parole, se il tasso diventa molto alto, il numero delle rate aumenta, altrimenti diminuisce.
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Trova un ConsulenteCome funzionano i tassi mutui misto e bilanciato
Il tasso mutuo misto è modificato secondo intervalli di tempo e condizioni fissate in sede di contratto. Solitamente la variazione del tasso avviene su specifica richiesta del cliente, che ha la possibilità, a determinate scadenze, di passare da interesse fisso a variabile o viceversa. Ma ci sono anche banche che propongono mutui tassi variabili con l’applicazione di due diversi TAN, su altrettante quote del capitale da rimborsare.
Quando il tasso misto rappresenta una scelta indicata? Quando i mercati attraversano un periodo di incertezza, rendendo imprevedibile l’andamento futuro dei tassi. È consigliabile anche se il soggetto che presenta la domanda di mutuo ha ancora dubbi su quale tipo di tasso mutuo sia il più indicato per le sue esigenze.
Passando infine ai tassi mutui bilanciati, hanno un meccanismo simile a quello del finanziamento a tasso misto, ma con logiche diverse. L’interesse è definito dalla combinazione di due componenti: un tasso fisso e uno variabile.
La misura della quota a cui si applicano il tasso fisso e quello variabile dipende da caso a caso, in base al peso che si intende dare a ciascun fattore. E in linea di massima quella del tasso fisso è una soluzione da considerare solo per chi ha una buona conoscenza delle dinamiche dei mercati e dei prodotti finanziari.
Del resto la valutazione di ogni offerta di mutuo è piuttosto complessa e per comprendere a pieno pro e contro di ciascun prodotto servono conoscenze settoriali approfondite. Ecco perché prima di presentare una domanda di mutuo andrebbe sempre richiesta la consulenza di un operatore del credito specializzato nel settore.