Conseguenze in caso di mancato pagamento rata prestito: i rischi di un ritardo
Un prestito personale è un impegno economico che si protrae a lungo, ecco perché prima di presentare domanda è importante valutare con attenzione la sostenibilità della rata. Onde evitare il mancato pagamento rata e le spiacevoli conseguenze di un ritardo nei rimborsi.
Sì, perché pagare oltre la data della scadenza significa andare incontro a costi e, nella maggior parte dei casi, inficiare la propria capacità di ottenere nuova liquidità. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i rischi di cui tenere conto.
Se pago una rata in ritardo cosa succede: interessi di mora e non solo
Il riferimento in fatto di conseguenze per il mancato pagamento rata è il contratto di prestito. È a questo infatti che devono attenersi entrambe le parti, ossia la banca erogatrice e il beneficiario. Nel documento sono riportate non solo le sanzioni applicate in caso di insolvenza, ma anche l’entità delle stesse.
Entrando nello specifico, i contratti standard stabiliscono degli interessi di mora per chi paga in ritardo anche solo una rata. Senza contare la segnalazione come cattivo pagatore nei database SIC e CRIF. Il nominativo resta in memoria per un periodo variabile a seconda della gravità della situazione, che arriva ad un massimo di 36 mesi.
Finché rimane inserito nelle centrali del rischio creditizio come cattivo pagatore, il soggetto riscontra grandi difficoltà nell’accesso al credito. Solitamente infatti chi è segnalato ottiene liquidità solo attraverso la cessione del quinto, anche se ha provveduto a regolarizzare tempestivamente la propria posizione nei confronti della banca.
Questa è una delle ragioni per cui il mancato pagamento rata prestito va scongiurato per quanto possibile. Come? Comunicando alla banca le proprie difficoltà economiche nel tentativo di trovare insieme una soluzione alternativa al rimborso. Alcuni enti di credito consentono la sospensione delle rate di ammortamento, ma non è una regola fissa. Quindi prima di presentare qualsiasi richiesta nei confronti del proprio istituto di credito è preferibile consultare un agente creditizio specializzato. La figura giusta con cui valutare pro e contro di ogni soluzione.
Revoca del prestito e pignoramento dopo rata finanziamento non pagata
Le conseguenze del mancato pagamento rata prestito vanno ben oltre gli interessi di mora e la segnalazione nei database SIC e CRIF. Quando i ritardi si accumulano, ad esempio, la banca può scegliere di recedere unilateralmente dal contratto.
Si tratta di una soluzione estrema, perché comporta il pagamento dell’intero debito residuo (maggiorato degli interessi) in un’unica soluzione. Resta comunque una possibilità da considerare e valutare con la massima attenzione, dato che rappresenta un diritto garantito alla banca per legge.
Nel caso dopo il recesso dal contratto il beneficiario del prestito non riesca a restituire quanto richiesto, l’ente bancario può rivolgersi ad un tribunale per ottenere un decreto ingiuntivo. E qualora non riesca a pagare neppure entro il termine di 40 giorni dalla notifica del decreto, rischia di subire il pignoramento dei beni.
Inoltre, quando i ritardi derivati dal mancato pagamento rata comportano il coinvolgimento di soggetti adibiti al recupero crediti, la banca può richiedere al debitore il rimborso delle spese. Il beneficiario del prestito che risulta insolvente rischia quindi di vedersi addebitare anche i costi sostenuti dalla banca per avere indietro il denaro prestato.
Alla luce di quanto detto, è evidente che il ritardo pagamento rata prestito è uno scenario da temere. Chi si trova in difficoltà nella gestione dei finanziamenti in corso dovrebbe correre ai ripari prima che la situazione diventi troppo grave.
E la scelta migliore in questo senso è, ancora una volta, la consulenza di un agente del credito specializzato in prestiti personali. Solo un esperto del settore è in grado di valutare in maniera analitica la situazione e trovare la soluzione più efficace, se necessario anche ricorrendo al consolidamento debiti.