Tasso soglia prestiti: cos’è, come si calcola
Nella definizione delle condizioni di rimborso banche e società finanziarie sono chiamate a rispettare dei limiti imposti dalla normativa e dagli enti di competenza per il controllo dell’attività finanziaria in Italia. Una di queste limitazioni riguarda il tasso soglia, ossia il tasso di interesse massimo applicabile.
Il tasso in questione segna il valore oltre il quale il finanziamento diventa usuraio, si parla infatti di tasso soglia usurario. La soglia si applica sia alle banche che alle società finanziarie e serve, come è facile intuire, per tutelare il debitore. Evita infatti che siano applicati interessi troppo alti.
Come accade per ogni altro tasso relativo a prestiti e finanziamenti, il tasso usura è espresso in percentuale. Non ha un valore costante, ma è periodicamente stabilito dalla Banca d’Italia. In particolare, la frequenza con cui viene fissato il tasso è trimestrale e sono previste soglie diverse a seconda del tipo di finanziamento. Sarebbe più corretto quindi parlare di tassi soglia.
Tasso soglia Banca d’Italia: come è calcolato e cosa dice la normativa
Il calcolo tasso usura avviene ad opera della Banca d’Italia, che in quanto ente preposto al controllo del sistema bancario nazionale ha il compito di monitorare il mercato al fine di tutelare i consumatori. È in questo quadro che si colloca l’attività di definizione del tasso soglia.
L’ente osserva le condizioni applicate da banche e società finanziarie per determinare il valore del tasso effettivo globale medio (TEGM) del mercato. A questo valore aggiunge poi un quarto e un ulteriore 5%. Da questo calcolo ricava il tasso di usura per il prodotto preso in esame.
Chiaramente, l’operazione viene ripetuta per tutte le categorie di finanziamenti presenti sul mercato, affinché l’intera platea dei debitori giovi di una corretta protezione dal rischio di usura.
Inoltre, affinché l’incremento dei tassi di interesse applicati dagli enti di credito non produca la definizione di tassi soglia sempre più alti, la Banca d’Italia prevede che tra il valore soglia e il TEGM vi sia una differenza massima dell’8%.
Quanto alla normativa di riferimento, i tassi usurari sono regolamentati nell’ordinamento italiano dalla Legge n. 108/1996, che ha colmato un importante lacuna legislativa. Questa stabilisce infatti i criteri per la valutazione del reato di usura, ponendo quindi dei limiti oggettivi alla questione. Mentre in passato erano applicati criteri soggettivi e legati all’atteggiamento del creditore nei confronti dello stato di bisogno del debitore.
Parlando dell’applicazione della legge, invece, qualora un ente creditore applicasse un tasso usurario rischia conseguenze spiacevoli. Tra cui il fatto di non aver diritto agli interessi e l’eventuale restituzione al debitore di una parte delle rate già pagate. Ecco perché, ormai da diversi anni, l’attenzione sulla questione tassi usura è molto alta.
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Trova un ConsulenteTassi soglia e rimborsi: come leggere il contratto di prestito
L’applicazione di interessi usurai, in quanto frutto di un tasso superiore al tasso soglia, può verificarsi in due modi diversi, con conseguenze differenti.
- Il tasso soglia usura all’origine, ovvero quando il tasso è al di sopra dei limiti di legge già al momento della sottoscrizione del contratto. In questa ipotesi le clausole che stabiliscono il pagamento degli interessi sono da considerare nulle e il cliente ha diritto al rimborso degli interessi pagati.
- Quando il tasso diventa usurario nel corso del piano di rimborso, ovvero supera la soglia applicata dalla Banca d’Italia in un momento successivo alla sottoscrizione del contratto perché il limite è stato ridotto, le cose cambiano. In questo scenario infatti il debitore può avere diritto al rimborso degli interessi, ma solo per quelli che effettivamente eccedono il tasso soglia in vigore al momento del pagamento delle rate periodiche.
A tal proposito è importante precisare che i tassi soglia si applicano anche alle maggiorazioni applicate dalle banche e finanziarie in qualità di interessi di mora. Come chiarito dall’Ordinanza 5598/2017 della Cassazione, se il limite dell’usura è superato per via degli interessi di mora, questi sono da considerare usurai e quindi è possibile che il debitore abbia diritto ad un rimborso.
Ma come difendersi dall’applicazione di interessi superiori ai tassi soglia? Il debitore che crede di subire l’applicazione di un tasso usuraio deve anzitutto consultare il sito ufficiale di Banca d’Italia, dove sono riportati i tassi soglia aggiornati trimestralmente.
Il passo successivo è il ricorso ad una consulenza da parte di un operatore specializzato nel settore prestiti e abilitato ad operare secondo le leggi italiane. Solo un professionista è in grado di confermare l’applicazione di un tasso usuraio e supportare il consumatore nella presentazione di un reclamo formale nei confronti della banca.