Pagamento rate prestito: quando si paga la prima rata
Sottoscrivere un finanziamento è un impegno da non prendere alla leggera. Prima di firmare il contratto è importante capire come funziona il pagamento delle rate prestito, a partire dalla prima scadenza. Sono molti infatti i consumatori che hanno dubbi sulla frequenza e il calcolo delle rate.
La prima cosa da chiarire a tal proposito è la data fissata tipicamente per il pagamento della prima rata. Sebbene ci possano essere contratti con condizioni particolari, in linea generale i pagamenti sono mensili e la banca matura il diritto alla riscossione della prima rata dopo l’erogazione del capitale.
Di conseguenza, per un finanziamento con piano di ammortamento a rate mensili, la prima scadenza è il mese successivo alla data di erogazione del capitale da parte della banca o finanziaria. In questo modo il diritto all’incasso è maturato nel periodo compreso tra il versamento del capitale e la data fissata per la prima scadenza.
A fare da riferimento, in termini normativi, non è quindi la data di sottoscrizione del contratto, quanto la data in cui l’ente di credito mette effettivamente a disposizione il capitale.
Passando invece ai parametri che incidono sul calcolo prestito, le rate periodiche sono stabilite tenendo conto di aspetti che hanno un’incidenza diretta come:
- importo del prestito
- durata del piano di ammortamento
- tipo di piano di ammortamento
- tasso di interesse
- spese accessorie e altri costi applicati al cliente.
Sono questi i parametri da prendere in considerazione quindi per fare una stima della rata, ricorrendo a calcolatori o template per simulazione prestito. Sebbene per una valutazione della convenienza dell’offerta sia necessario sempre il supporto di un esperto del credito.
Flessibilità e calcolo rata prestito: dal cambio rata alla maxi rata finale
Quando si parla di scadenze delle rate prestito è necessario affrontare anche il tema dei finanziamenti con maxi rata finale. Questi hanno una struttura diversa rispetto ai tradizionali piani di ammortamento. Prevedono infatti il pagamento di:
- anticipo iniziale;
- rate periodiche costanti;
- maxi rata finale.
Si tratta di una forma di prestito usata principalmente nel settore automobilistico, per l’acquisto di auto e furgoni. La maggiore differenza riguarda, come è facile intuire, la composizione della rata finale.
Se nei tradizionali prestiti personali l’ultima rata ha lo stesso importo delle precedenti e va semplicemente ad estinguere il debito, per i prestiti che adottano la formula della maxi rata finale le cose stanno in maniera diversa.
In questo caso infatti l’ultima rata non si limita a rimborsare le restanti quote di capitale ed eventuali interessi, ma serve anche a riscattare la proprietà del veicolo in oggetto. Qualora non fosse possibile per il cliente pagarla in un’unica soluzione è possibile rifinanziare la maxi rata.
Una questione a parte sono le offerte di prestito rate con opzioni di flessibilità. Stiamo parlando di linee di credito che permettono di sospendere, posticipare o modificare l’importo della rata periodica. Chiaramente tutte queste variazioni al piano di ammortamento originariamente stabilito comportano dei costi per il cliente, ma non l’applicazione di interessi di mora né altre penali. Si tratta infatti di opzioni contemplate dal contratto di prestito, che deve quindi riportare anche le relative spese.
La sospensione delle rate di ammortamento, la modifica dell’importo corrisposto mensilmente o lo spostamento di una scadenza non modificano il sistema adottato per il calcolo rate prestito. E generalmente opzioni di questo tipo sono disponibili solo dopo un certo periodo di regolare rimborso del debito.